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146 AL CDOULO AL CUCULO Fosco uccel vagabondo, io mi ricordo Che nel mio tempo giovenil, fuggendo Gli aborriti consorzii e il velenoso Carcere cittadino alla campagna, Spesso ascoltavo il querulo tuo canto Errar pel bosco e per la verde piaggia E sopra l’acque di deserto lago; E che quel suono ignoti sensi in core Mi suscitava e favolose, arcane Fantasie nella mente; allor che tutto Era silenzio a me d’intorno, e vasto In occidente rutilava il cielo. Son passati molt’anni; oh, molti e scuri Anni pieni d’angoscia! e ancor, siccome