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142 A ISSIOJJE Gli è quanto almeno affermano quei pochi Cui lo concesse la Fortuna o il Fato, Perch’io, che pur son vago de’ bei giochi, Io, s’ho da dire, non l’ho mai provato. Iss’fon, pazienza! e lascia pure Brontolar padre Giove e rider Momo: Il tempo è grande, il tempo è galantuomo: Chi può tutte saper le congiunture? Son tanti i casi! Dopo molti affanni, L’uom talvolta riesce e si ristora. Non vediam noi succedere in un’ora Ciò che non succedette in seimil’anni? Non ti stancar; datti le mani attorno; Persegui senza riposarti mai: Abbraccia nubi e ancora nubi: un giorno L’agognata bellezza abbraccerai.