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le danaidi 3



LE DANAIDI




Pallide, disperate, taciturne,
     Vanno per l’ombra, tra la morta gente,
     E reggon l’urne, faticosamente,
     Con l’erte fronti e con le braccia eburne.

Giunte al doglio fatal, versan dall’urne
     Capovolte la fredda onda lucente,
     Maledicendo nella chiusa mente
     Le inesorate deità notturne.

Romba nel doglio e in vorticose gare
     Cresce l’onda e al vietato orlo s’appressa;
     Poi scema e fugge e in un balen dispare.

E mai non cessa dall’equabil moto
     Il tempo, e mai la vana opra non cessa,
     E sempre il doglio frodolente è voto.