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l’astro sacro 131 L’ANTRO SACRO L’antro nello sconquasso violento Di que’ greppi vaneggia: intorno il bosco D’antichissime querce, orrido e fosco, Sotto l’azzurro ciel mormora al vento. Di là dal bosco cerule pendici E soleggiate piagge e l’onde equoree; L’onde serene e l’isole marmoree, Popolate di numi ai dì febei. Come un’oscura, smisurata bocca L’antro nell’arsa rupe si spalanca, Bujo e profondo nella selce bianca, Ch’ivi da sommo ad imo si dirocca. In quell’ombra tu senti ancor diffuso Lo smarrimento del sogno lontano; Un non so che d’attonito e d’arcano, Un non so che d’esausto e di deluso.