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CONSIGLI A UN POETA GIOVANE 117 VII. Pien di sciagura e di nequizia è il mondo E d’opre atroci e di funesti errori: Tu lo vedi e ne sdegni e te ne accori, E si lo gridi ai venti e al ciel profondo. Ben fai. Ma non pensar che un furibondo Giambo che infiammi e gonfii d’odio i cuori Molto valga a far gli uomini migliori E a sollevar di lor miseria il pondo. Ah, l’odio è un tristo e maledetto seme, Dal quale altro sperar che una più rea Messe di mali è forsennata speme! Il paziente amor sol esso crea; E nel tumulto che l’avvolge e preme Lenta procede la divina idea.