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272 | in memoria |
A Olgiate Molgora, il prof. Giuseppe Stucchi di Milano, insegnante di filosofia nel Liceo Melchiorre Gioia di Piacenza. Laureatosi in lettere e filosofia alla nostra Accademia scientifico-letteraria, ove fu allievo prediletto del prof. cav. Gaetano Jandelli, lo Stucchi era stato precettore in varie famiglie dell'aristocrazia milanese ed è morto improvvisamente per aneurisma nella villa della nobile donna Mina Sala nata Trotti-Bentivoglio, dama di palazzo della Regina Madre.
Due vice-ammiragli francesi: A Parigi, il conte Giovanni Oliviero de la Bonninière de Beaumont, di 65 anni, per due volte comandante della stazione navale francese dei mari della Cina — ed a Tolone il comm. Carlo Veron, della squadra di riserva.
Un'altra delle più popolari figure d'artisti del teatro comico napoletano è scomparsa. Si ha da Napoli, che Luigi De Martino, una delle ultime maschere di Pulcinella00, è morto colà l'altra sera, nell'età di 60 anni.
A londra, la celebre cantante gloria dell'ex “English Opera„ , Miss Elisabeth Poole, mezzo-soprano, che fu già nel 1834 una fanciulla prodifio sulle scene del Drury-Lane.
A Milano, Giuseppe Borghetti, professore di fagotto ed insegnante di solfeggio nella Civica Scuola Popolare di Musica, morì il 20 febbraio, in erà d'anni 68.
Per molti anni fece anche parte dell'orchestra della Scala e per le sue belle doti di artista e la bontà proverbiale ebbe ovunque amici cordiali.
A Torino, morì l'artista drammaturgo Luciano Cuniberti, uno degli ultimi superstiti dell'antica generazione dei Modena, dei Rossi e dei Salvini. Col sommo tragico infatti egli aveva fatte le prime armi, ed a fianco dei due granelli allievi di Gustavo Modena aveva per vari anni recitato cine generico e caratterista. Cuniberti ebbe Compagnia propria col primo attore Ceresa e fu pure con l'Emmanuel. Ultimamente era con Giacinta Pezzana e da pochi anni aveva lasciata la scena per stabilirsi a Torino col fratello Teodoro. Aveva circa 80 anni.
A Verona, nell'età di 82 anni, morì l'attrice drammatica Giuseppina De Moro vedova Brunorini, madre dell'attore brillante Antonio Brunorini.
A Milano è morta la signora Carolina Rusca vedova Pastori, madre al maestro di musica Giuseppe pastori Rusca. — Condoglianze.
Gustavo Argenti, già artista di canto, poi notissimo agente teatrale, morì il 17 febbraio a Pegli, dopo breve malattia e nel fiore degli anni.
A Milano, il 10 febbraio è morto il maestro compositore e direttore d'orchestra Luigi Stolz Ricci. Nato a Trieste il 27 dicembre 1852, figlio al celebre maestro Luigi Ricci, studiò la musica sotto la guida del padre e di altri valenti maestri. Fornito di un ingegno musicale eccezionale, era già a sette anni un pianista pieno di meriti e nell'agosto 1861 faceva eseguire alla Cattedrale di S. Giuso in Trieste una sua Messa con orchestra, che fu trovata lavoro di bella fattura e ricco di ispirazioni originali. Dedicatosi quindi alla carriera del compositore teatrale, scrisse parecchie opere che furono rappresentata con successo, e fra queste citiamo: Frosina (Genova, 1870), Un curioso accidente (Genova, 1870), Cola da Rienzo (Venezia, 1880), Don Chisciotte (Venezia, 1881), Donna Ines (Piacenza, 1883), Per un cappello (Torino, 1884), La coda del Diavolo (Torino, 1885), Frutto proibito (Barcellona, 1888). Nello stesso tempo si diede a viaggiare come maestro concertatore e diresse in varie riprese delle importanti stagioni d'opera in diversi importanti centri italiani.
Scrisse anche parecchia musica vocale da camera e sacra, un Inno per l'inaugurazione del Politeama Rossetti di Trieste (1878), altro Inno per il XXV anniversario della liberazione di Roma, premiato con medaglia d'oro.
Lascia inedita una tramelogedia dal titolo Abele ed una Messa a canone a otto voci reali, giudicato importantissimo lavoro.
Il Ricci era nipote alla celebre cantante Teresa Stolz.
Mandiamo alla famiglia le più vive condoglianze per l'immatura perdita.
Giuseppe Fossati, già comprimario, corista, poi direttore di scena, avvisatore, altro degli ospiti nella Casa di Riposo per Musicisti fondata in Milano da Giuseppe Verdi. È sinceramente rimpianto anche per la bontà e la giovialità del carattere.