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266 | ars et labor |
MIECIO HORSZOWSKI
al teatro della scala di milano.
Potevasi giudicare temeraria l'idea di presentare un fanciullo, appena undicenne, in un vastissimo ambiente qual'è quello del nostro teatro alla Scala e dinanzi ad un pubblico che, per ragione di numero assume tale imponenza da rendere titubanti e commossi artisti celebri per trionfali carriere.
Abbiamo inceve, la sera del 16 febbraio 1906, assistito a questo singolare fenomeno; un biondo fanciulletto, calmo, sorridente, condotto a mano dal maestre Mugnone, siede al pianoforte, mentre gentilmente s'inchina al pubblico che lo saluta con un applauso: l'orchestra attacca il Concerto in Re minore di Mozart, ed il minuscolo pianista d'un tratto volge il capo all'orchestra, ascolta con attenzione; ci comprende che per Miecio Horszowski non esiste più nè pubblico, nè teatro; le divine note del divino Mozart formano quasi un magico ambiente che tutto avvolge il fanciullo e lo isola da ogni esteriore idea: Miecio Horszowski attacca sul pianoforte i primi accordi; e le note che sprigiona sicure, esatte, riempiono l'immensa sala: le minuscole dita toccano i tasti ora con suprema delicatezza, ora con forza impressionante: poche battute ed il pubblico è conquistato: nel gran teatro aleggia l'arte musicale in una delle sue più pure manifestazioni, in una delle sue più fenomenali e misteriore interpretazioni!... Sono fremiti di commozione che si sprigionano, di quando in quando, da migliaia di cuori palpitanti, sono scoppi di entusiasmi, sono acclamazioni insistenti.
Ed il prodigioso fanciullo, quasi incosciente del proprio io, sorride tranquillo, saluta con ingenuità infantile... Ma a che volere analizzare ed il programma poderoso e come venne interpretato e svolto da Miecio Horszowski?... non è davvero il caso: lasciamo alla memorabile sera del 16 febbraio 1906 tutta quella sublime poesia dell'arte che regnò sovrana nel massimo teatro milaese.
Diremo solo che la cadenza al 4.o Concerto in Sol maggiore di Beethoven fu composta dall'Horszowski all'età di circa 9 anni e mezzo, è un commento degno del Grande di Bonn ed il modo con cui la cadenza stessa riconduce all'attacco dell'orchestra è assolutamente meraviglioso!
Il maestro Mugnone e l'orchestra della Scala, che avevano suscitato universale entusiasmo iniziando il concerto colla Overtura dei Vespri Siciliani, accompagnarono poi l'Horszowki in modo superiore a qualsiasi elogio.
Il duca Uberto Visconti di Modrone, sempre munificente patrono dell'Arte muicale, regalò a Miecio Horszowski uno splendido orologio d'oro che gli fece presentare dal maestro Mugnone.
(g. r.)
Domenica 18 febbraio scorso Miecio Horszowski diede una mattinata pianistica al teatro Manzoni (Milano). Superfluo dire che suscitò i soliti entusiasmi nell'affollatissimo uditorio.
- Pure domenica 18 febbraio nella Sala del R. Conservatorio Giuseppe Verdi la signorina Elisabetta Oddone ha dato un riuscitissimo concerto nel quale si fece apprezzare da numeroso pubblico sia come esecutrice graziosissima, sia come compositrice. Con voce gradevole e ben modulata interpretò finamente varie romanze in lingua italiana, francese e tedesca, così come fece gustare tre sue composizioni: La Ritrosa, Passa la nave mia, La querelle, rimarchevoli per la bella linea melodica e per la elegante armonizzazione 1. La signorina Oddone raccolse molti, ripetuti applausi, meritatissimi del resto. Opportunamente completarono il programma vari pezzi per violino eseguiti dal bravissimo professore Polo con quel corretto sentimento artistico che tutti ammirano.
- A Chicago l'ex-baritono Marescalchi, ora distinto maestro di canto colà, ha ben voluto rammemorato l'anniversario della morte di Verdi con un concerto in cui fu egregiamente eseguito un programma al tutto tratto dal repertorio Verdiano: Trovatore, Simon Boccanegra, Otello, Vespri Siciliani, Don Carlos, Un Ballo in maschera, Giovanna d'Arco. È ammirevolissimo tanto fervore di memore culto in un italiano che all'estero cerca tener desto il fuoco dell'ammirazione verso la gloria italiana.
- Il distinto pianista Pick-Mangiagalli continua il suo giro all'estero come concertista, facendosi onore non solo come cocertista giusto interprete, poetico coloritore, franco esecutore; ma anche come compositore di quei tre graziosissimi quadretti musicali della nostra Casa pubblicati e che rispondono al titolo complessivo Silhouettes de Caarneval e che comprendono la spiritosa.... et Pierrette dansait, la bizzarra Mascarade, la poeticissima Chanson-Sérénade à Colombine e la caratteristica Ronce des Arlequins. Per ragione di spazio non possiamo riprodurre interi i giudizi dei giornali, che danno del resto tutti concordemente giudizio assai lusinghiero.
- Il dottore batke ha pubblicato sotto gli auspici del Dürer-Bund in Praga, un Manuale dell'organizzazione dei concerti. Il libro contiene i seguenti capitoli: Come si organizza un concerto? (l'organizzatore dei concerti, le varie specie di concerti, impegni e scritture, il programma, la sala, la propaganda) — Agenzie di concerti — Concertisti celebri — Tournées — Appunti d'indole giuridica e di indole sociale. Inutile dire che il libro ha uno speciale interesse.
- Il Quartetto Boemo e il Quartetto Monacense si sono riuniti per organizzare in Monaco un ciclo di otto serate di musica da camera.
- A Napoli il terzo concerto i Luigi Romaniello ha avuto un successo magnifico: pubblico foltissimo ed intelligente; molte notabilità. Luigi Romaniello ha eseguito anche egli sette suoi pregevoli lavori per pianoforte ricchi di colore e di sentimento, e resi con quella maestria d'arte che è propria dell'acclamato maestro. Il pubblico ne ha colte tutte le peregrine bellezze e ha tributato al compositore e concertista grandi applausi.
- Alla Società del Quartetto di Milano altri due concerti molto applauditi, nei ricchi e ben scelti loto programmi: uno dato dai signori Casals e Wurmser, violoncellista il primo, pianista il secondo.
- Il violinista cieco Antonio Ellena fu molto festeggiato nel concerto dato nel Salone dell'Istituto dei Ciechi in Milano. L'Ellena ha delle qualità di esecutore e rimarchevoli doti d'interprete. Lo coadiuvarono lodevolmente le signorine Rosa Tedeschi e Clelia Berardi.