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MUSICISTI DEL PASSATO 217

Cantò in due opere: Medonte re di Epiro — del maestro Luigi Alessandri — e Alessandro nelle Indie, del maestro Carlo Monzia, milanese. Nel Medonte ebbe a compagni l'altro soprano Gaspare Pacchiarotti, il tenore Giovanni Anzani ,Elisabetta Tailer e Francesca Varesi. Nell'Alessandro, cantò col Pacchiarotti, coll'Anzani, col Cavalli, bufo, e con la Gabriella Tagliaferri Rizzoli.

Sul finire dello stesso anno cantò a Venezia e a Treviso. Da allora in poi la sua carriera musicale fu una serie di trionfi continui e rinnovatissimi in tutte le città dove egli passò come cantante, acclamato il primo d'Europa, e ricercato affannosamente da tutti i direttori di teatri e di spettacoli.

Andò per la prima volta all'estero, in Germania, alla Corte Elettorale di Baviera, nel 1776.

Ritornò a Milano nel 1777, ammirato e ricercato da tutti, non solo per il suo eccezionale valore artistico, ma anche per i suoi modi gentili, per la sua educazione e per la sua bontà. Proprio l'anno precedente il fuoco aveva distrutto il Regio Ducale Teatro di Milano, e prima che fosse edificato quello della Scala, gli spettacoli si davano in un teatro provvisorio sito nell'antica Cà di Can, in S. Giovanni in Conca. Il Marchesi, per condiscendere alle premure dei direttori di quegli spettacoli, aveva impegnato la rinomata cantante Rosa Manservisi (buffa). Disgraziatamente la Manservisi lungo il viaggio ammalò e perdette la voce. Il Marchesi allora assunse le parti della Manservisi, e nelle opere La vera costanza del maestro Pasquale Anfossi e Le astuzie amorose di Paisiello, comparve sostenendo il personaggio della Manservisi. Ricompensato con una scatola d'oro piena di monete d'oro,