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— Ora tu esageri, — continuò Cristina — Prima di tutto, gli uomini sono uomini e non angeli. Dal più al meno, genii e imbecilli, essi amano tanto più la donna quanto più ella soddisfa il loro amor proprio. Il cuore e una capanna son cose andate giù di moda. E se dobbiamo metterci una mano sul cuore, confessiamo che questa legge ci domina anche noi donne. Cosa vuol dire che se per caso udiamo lodare l’uomo che amiamo, per qualche giorno ci pare di amarlo cento volte di più, e l’idea che ci possa sfuggir di mano ci rende infelici, mentre forse poche ore prima non la ci faceva alcun effetto? Dunque anche l’uomo è giusto che pretenda nella donna la massima eleganza, e che sia offeso da tutto ciò che non è tale in lei. L’eleganza infine non è che una condizione del piacere, non così indispensabile, come molte altre, ma pure di gran peso. Se tu fossi stata sudicia, per esempio, non è forse vero che Emilio non t’avrebbe mai amata? Eppure saresti tu lo stesso. Dal sudicio al non elegante non c’è infine che un passo... Io le capisco benissimo queste cose, giacchè; — continuò abbassando la voce e ridendo a mezza bocca — vuoi che ti faccia un’orribile confidenza?

Noemi fe’ cenno di sì colla testa.

— Io non sarei capace di lasciarmi amare da un uomo che mi si presentasse senza guanti...

Noemi non potè tralasciar di sorridere.

— E tu? — chiese la Firmiani.

— Io, se amassi davvero, non me ne accorgerei; — rispose Noemi.