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ceano fede ch’ei ne aveva sempre avuta una cura speciale; quanto al cappello di feltro è certo che faceva risaltare la maschia e poetica bellezza de’ suoi nobili tratti, più che il ridicolo cilindro.

— Amici — diss’egli con un gesto sublime — ho una notizia strepitosa da darvi. Aprite le orecchie ed esultate. Quella sgualdrinella, che sulle carte di tarocchi è rappresentata cogli occhi bendati, in cima di una ruota, ha avuto finalmente la buona ispirazione di interessarsi de’ fatti miei. Amici... ho vinto sei mila fiorini alla lotteria di Francoforte.

Se una bomba vicina a scoppiare fosse caduta in quell’istante in mezzo al braciere, non avrebbe fatto balzar dai sedili i cinque amici di Emilio con tanto impeto, come fecero le sue parole.

— Scherzi tu?

— Sarebbe vero!

— È possibile!

— Lodato il cielo!

Tali, o ad un dispresso furono le esclamazioni che uscirono da quelle bocche...

E il tabaccaio, che dal suo banco stava ad osservarli, e che soleva fare su quelle fisonomie de’ preziosi studi, non iscoprì negli occhi di alcuno di essi un solo sospetto di quel verme roditore dell’uman genere che si chiama invidia.

Invece vide spianarsi una fronte poco prima oscura, e sorgervi quella regina dei sentimenti umani la speranza a farla sorridente.

Era la fronte di Teodoro che si sentiva salvato dalla prigione.