Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/299

Poverino! Una pagina e mezza per svenimento!

Così pressapoco degli altri.

Ora, dico il vero, pensando a questa morbosa sensibilità di fibre, ho paura che, a’ miei lettori assuefatti a leggere romanzi francesi, non faccia brutto effetto quello di vedere che Emilio, dopo l’orrenda scoperta, si sia accontentato di cadere come attonito sopra una sedia, senza perdere i sensi; nondimeno, la verità innanzi tutto, anche a costo di far sembrar troppo freddo e ragionevole il mio protagonista.


Il professore Bartelloni — mentre il vecchio Firmiani porgeva aiuto a Noemi nell’attiguo stanzino — tornò sollecito verso il misero giovine... e sollevatolo di là, lo condusse nella sua camera per toglierlo dalla vista della partenza di colei che egli doveva perdere per sempre.

Inerte, colla testa chinata sul petto, colle braccia cadenti lungo il corpo, Emilio si lasciò condurre dal buon vecchio, senza opporsi, nè prestarsi in alcun modo, senza dir una sillaba in risposta alle parole di conforto ch’ei gli dirigeva, senza spargere una lagrima sola. E il professore, spaventato da quella profonda atonia, mormorava di quando in quando:

— Eppure era necessario; era necessario!

Emilio seduto nella sedia a bracciuoli che conservava ancora, per così dire, il calore e il profumo della sua amante, stette più di due ore in quello