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La logica della passione è tremenda. Non si può imaginare che spaventevole viaggio può fare in una testa appassionata un’idea, che cerca un esito, e rovescia gli ostacoli, e frange tutto ciò che le si presenta dinanzi. Insensibilmente essa può condurre a considerare con indifferenza, o a desiderare delle cose che a mente fredda farebbero ribrezzo a qualunque coscienza meno timorata.

Ma poi, come ribalzando indietro con ispavento dalle ultime conseguenze della sua fantasticheria, ritornava per poco sui propri doveri, sul pensiero della propria riputazione, al dolore del suo buon nonno che l’amava tanto, a tutte infine le caste e tranquille idee della famiglia e della casa... Povera donna! Era un lampo in notte buia, che rischiara un momento la scena e sparisce. L’amore di Emilio la possedeva intera; la sua anima non era piena che di lui, della sua immagine, del suono della sua voce, delle sue espressioni inebbrianti, e l’avvenire le si presentava nuovamente dinanzi come un inesplicabile problema.

L’avvenire? Che sarà di lei? Essere staccata da Emilio? Impossibile! Meglio morire! Ma quando lo vedrà ancora? Dove? In che modo?... E suo marito?

Le minacciose parole della sera prima le arrestavano il sangue nelle vene.

— Farà seguire i miei passi... se pure non li ha già spiati oggi stesso... Quasi lo desidero. Almeno andrei fuori da questo tormento. Ma e il nonno? Oh! mio Dio, dammi tu aiuto e consiglio.