Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/244

La cara donna strinse fra le palme la bruna testa del suo amante e si curvò a baciarla sui capelli, con trasporto. Ma poi, come se un pensiero subitaneo le attraversasse la mente, corrugò la fronte, e fece per alzarsi in piedi.

— Che hai, Noemi?... A che pensi? T’è accaduto qualche cosa?... Tu mi nascondi un segreto...

— No... Emilio che segreto vuoi che io abbia per te? Ma ora che t’ho veduto, ora che so che mi ami, che mi hai dato coraggio, lasciami partire,... bisogna che io parta...

— Partire!? Così subito? Lo puoi? Tu mi dici questo...?

— Ho paura, Emilio, ho paura.

— Ma di chi? ma perchè?

— Mio marito ha dei sospetti...

— Sospetti sul nostro amore?

— Sì.

— Ebbene?

— M’è impossibile fermarmi come gli altri giorni... come vorrei... bisogna che io torni subito a casa.

— Ma ciò è impossibile... Noemi. Credevi tu che io avrei potuto lasciarti partire così?

— Oh qualche volta mi hai lasciata partire peggio di così; — rispos’ella con un mesto sorriso.

— È vero... ma allora se tu sapessi! Oggi ti amo, ti adoro... Che importa se tuo marito ha dei sospetti?

— Ah tu non lo conosci... Mio Dio! mio Dio!