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che io non ho menomamente bisogno di far l’indiano. Ti domando che cos’hai voluto dire?

— Ho voluto dire che per domani sera è fissato il colpo, e che gli altri hanno già ricevuto il denaro e gli stili.

— Come sai tu questo? — sclamò Emilio prendendogli il braccio.

— Me lo ha detto Paolino.

— Dunque volete proprio farvi impiccare?

— Eh impiccare! Ci dobbiamo essere anche noi! Vedremo se saranno loro che impiccheranno noi, o noi che impiccheremo loro.

— Ma, o disgraziati, non capite che è impossibile! — lo interruppe Emilio. E s’arrestò. — Basta! Quello che ti posso dire si è che di stili non ne voglio sapere... sarà un pregiudizio ma è così. Da oggi io non c’entro più per nulla con voi; cercatevi un altro capitano. Morire a me non m’importa nulla, ma quando c’è una probabilità di riuscita... Via, credilo a me; vi farete impiccar tutti... e sarete chiamati assassini...

— Venga a parlar con Paolino. A sentirlo lui la cosa è già bell’e fatta.

— Verrò, ma ti ripeto, non in questi abiti; giacchè posso travestirmi sarebbe imprudenza il farsi conoscere da tutta quell’altra gente che ci sarà laggiù...

— Questo è vero; in quanto di dire a dire sono tutti figlioli della legge; ma non si sa mai; è sempre meglio star in campana.