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— Questo è da farsi. E noi donne farci tutte uguali agli uomini.

— Signori; — gridò Teodoro — la Teresa ha delle idee di emancipazione; propongo di metterle a protocollo per trattarle nella prossima seduta della società.


— ... E quanto t’è poi costato quel cappone? — chiese la Gigia alla amante di Teodoro ripigliando un discorso interrotto e parlando a bassa voce dietro la scranna del giovane che stava loro in mezzo.

— Quindici lire; — rispose Teresa.

— Che ladra!

— Ma tu sai bene che è proibito ribattere un centesimo del prezzo, altrimenti il sortilegio non riesce.

— Perchè?

— Perchè non so; ma se si tenta soltanto di dar alla pollaiuola un centesimo meno del cappon nero, il filtro non riesce a far innamorare nessuno.

— Ebbene, e poi?

— E poi ho comperato una dozzina di carte da spilli per mettere in fusione col cuore del cappon nero nello spirito di vino e canfora... e il resto che sai...

— Va bene e poi?

— Vi aggiunsi anche una ciocca dei suoi capelli che gli ho recisa una notte mentre dormiva dalla parte del cuore.

— È indispensabile? — chiese la Gigia.