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tori di una felicità inarrivabile, e le lagrime di sangue, e le tremende sfiducie, e la finale disperazione.

Nel suo complesso perciò la Scapigliatura è tutt’altro che disonesta. Se non che, come accade anche nei partiti politici, che gli estremi accolgono nel loro seno i rifiuti di tutti gli altri, anch’essa conta un buon numero di persone tutt’altro che oneste, le quali finiscono collo screditare la classe intera. Ma codesti signori sono come nel ferro le scorie; e c’è per essi un nome abbastanza conosciuto senza ricorrere alla Scapigliatura; e anch’io sarei tentato di dirli cavalieri d’industria o birbanti, se l’educazione non mi vietasse di chiamar chicchessia col suo vero nome. Ma appunto come tali, essi non hanno una fisonomia particolare, e si perdono in quella putrida vegetazione comune a tutti paesi del mondo — come i ladri e le spie — gente nata per lo più nel fango, e viventi nel fango del proprio mestiere senza perdono e senza poesia possibile.