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perenne Concossola, che rapidissima sbocca da un largo foro della montagna, mantenendo desse una sorprendente velocità, e corso per un lungo tratto, alimentano, danno moto, animano ruote, folli, opificj dei negozianti nell’antico luogo denominato gli edificj, romoreggianti e correnti pervengono alla fine e congiungonsi e perdonsi nel torrente Romna. Qualunque portasi, senza essere naturalista, a visitare un tal sito, ne resta meravigliato e sorpreso.

Per antica tradizione ritiensi che nella Val-Gandino dapprima esistesse un lago, le cui acque si separassero, aprendosi altrove un varco, a cagione di un terremoto, abbandonando l’alveo, e primiero letto, e ne avvenisse perciò in seguito l’imponente avvallamento, e disuguaglianza del terreno, or alto, or basso, che ora si scorge, e chi sa, il seppellimento della lignite.

Poche montagne conservano la struttura di un primitivo carattere, e sono o stratificate, o alluvionali, e son composte di terre calcaree, focaje, alcune commiste a cristalli di quarzo e lucidi graniti d’oro e d’argento, che la mente abbacinando degli alchimisti, simili a Calandrino, vanno in traccia dell’elitropio, e delle ricche miniere.

Raccolgonsi molte erbe e vegetabili, proprie ed utili all’arte medica, siccome la Valeriana-silvestra, e la Digitale, il Lichene, l’Arnica montana, il Jusquiamo, l’Atropo bella donna, la Gentiana, l’Aconito napello, l’Officinale, il Capil-venere, la Tormentilla, la Squilla ossia il Bulbo nobile, il negro Elleboro, la Coclearia, l’Altea, l’Ampoma, la Fragola, il Lilio bulboso, ed infinite altre, che lungo sarebbe tutte annoverarle.