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che con di lui motu-proprio datato da Vienna li tre Luglio 1632, lo creò Conte del Romano Impero. Viveva lo stesso in quella Capitale decorato della carica di Canonico di San Stefano protomartire pei di lui distinti meriti, siccome si esprime il Sovrano Rescritto, sapienza, virtù, integrità di costumi dimostrata, venne eletto Consigliere Aulico di Corte, con facoltà estese di creare e nominare Giudici, Notai dell’Impero, di legittimare figli spurj, ed infinite altre concessioni.

Con suo Imperiale e Reale Rescritto S. M. l’Imperatore Ferdinando III, nel 9 Febbrajo 1647, elesse Nobile del Romano Impero e dell’Ungheria Gabriele Caccia, unitamente al fratello uterino Giorgio, estendendo il privilegio in infinito ai discendenti sì maschi, che femmine, e ciò per avere prestati ajuti all’Imperiale e Reale Casa d’Austria, ed essersi distinto in particolare nelle varie missioni in qualità di Ambasciatore.

Una tale famiglia vive tuttora nella discendenza maschile e femminile del Curato di Cirano, don Benedetto Caccia, e nel primo Deputato sig. Flaminio Caccia, e nipoti dottor Silvio Notajo, e prete don Francesco, tanto utili al proprio paese.

Faremo pure particolar menzione ed encomio dello virtù e beneficenze praticate nella propria patria dal Conte Francesco Rotigni, e di lui contemporanei, famiglia che era provveduta d’infiniti beni di fortuna, e che l’avvicendarsi delle umani sorti la rese priva.

Una poi delle più antiche originarie illustri famiglie di Gandino si è la denominata Sizzi, un ramo della quale fino