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D’altronde pel diritto, che hanno i poveri di far pascere i loro bestiami nei fondi comunali, anzichè derivarne loro un vantaggio, spesse volte un mal ne succede. Secca e corta essendo in quei luoghi incolti l’erba addiventa nociva, e frequenti malattie negli animali produce.

Indipendentemente da tali inconvenienti l’industria per altro e l’operosità in Gandino, e nel distretto, in ogni epoca e in ogni giorno dell’anno sono ammirevoli. È una meraviglia in fatti, uno stupore l’osservare in questo borgo più effervescente il travaglio nel tempo che dal crudo gelo ciascuno è costretto starsi altrove accovacciato al fuoco. In questa orrida stagione il vigoroso, l’atletico alpigiano, il povero giornaliere, che occupato nei mestieri non trovasi, lunge da se l’inerzia scacciando col sorgere dall’alba, di scure armato, intrepido si arreca sui monti le nevi e i ghiacci sfidando, a tagliar legna ai proprietarj dei boschi, a consoci seco traendosi i giovanetti laboriosi figli. Impiega desso due e tre ore di cammino, gli erti gioghi salendone, e scendendone per due e tre volte, carico il dorso dai quindici a venticinque pesi delle grosse e smisurate recise piante. Di strame, fieno, spiche, cimaglie ed altro, l’incallito ed indurato suo corpo si carica, in ogni tempo dell’anno.

Scarso il numero degli agricoli per essere poco il terreno nelle opportune stagioni ne coltivano dessi i campi, ritirandosi in certe epoche fra i monti ove esistono cascinaggi e bellissime praterie, particolarmente in sul Farno e nella Valpiana chiamata, le mandrie pascendo, e curando. Il restante della popolazione alle arti, al traffico, al commercio