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CAPITOLO II.
Clima — abitudini — educazione divisa fra le due classi ricca e povera — ed indole e carattere degli abitanti.
I costumi, le abitudini dei popoli generalmente sono il risultato, il complesso del clima, dell’educazione, delle leggi. Il clima di Gandino a motivo della di lui topografica situazione è molto incostante. Dominando ora i venti dell’est, ora del nord, in primavera, in autunno particolarmente cozzando quelli del sud-ovest, le pioggie le nebbie alternando rendonsi inopportuni, ed alla salute pregiudicevoli, a ciò influendo il boreale declivio delle montagne.
L’aria quindi da un momento all’altro, o elastica troppo, o secca od umida addivenendo, produce degli improvvisi reumatici acutissimi mali.
I villici dopo sostenute le giornaliere fatiche esponendosi troppo all’aria vibrata le loro fisiche facoltà vanno alterando, e quindi più facilmente in tal guisa trovansi al pericolo di contrarre malattie infiammatorie dei visceri, e del petto, dalle influenze atmosferiche predisposte. Sono desse talvolta d’indole così fiera, che l’arte medica non arriva a domarle. Così Libilina la maggior parte innanzi tempo, le infelici sue vittime va portando al sepolcro. Non poca mortalità avviene ancor dei fanciulli e pel clima e perchè dovendo la classe dei contadini, attendere agli incessanti travagli della campagna non possono averne, come altrove, la debita cura. Costretti quindi, a portarli nel campo, e sdrajandoli sull’inumidito terreno, ed esponendoli