Questa pagina è stata trascritta ma deve essere formattata o controllata. |
come le rene gli debono esser dure, et che anima, et che testicoli? che lombo, che diritta coda, et che non si muove la mattina?
- Cinesia
- 0 Giove grandi spasmi.
- Coro de vecchij
- Costei sciaguratissima, e sceleratissima e’ gli ha lasciato in dono.
- Cinesia
- Non per Giove,e anzi ella mi è cara e dolcissima.
- Coro de vecchij
- Che dolce? ella è scelerata, scelerata, in vero ò Giove, ò Giove, la potresti pur havere che intorchiandola et involtandola come uno sacco di paglia, con grande accoracciamento e fiamma la porta resti via, et la traeresti e gettaresti giu, onde’lla piglieria una stossura in terra, poi un’altra volta la ti circuiria il membro.
- Prec.
- Dove è il senato d’Athene? ò Pritanesi, voglio canzonar non sò che di nuovo.
- Preside
- Tu che sei? sei huomo, ò satiro?
- Prec.
- Son io il precone, ò huomo da bene per li dij, son venuto da Sparta per i patti.
- Preside
- E porti l’hasta sotto la lascena?
- Prec.
- Non per Giove, non io per certo.
- Preside
- Dove ti volgi? che ti metti la veste denanti? hai male à i testicoli? per la via?
- Prec.
- Gia non so quanti di se mi sono infiati per Castore.
- Preside
- Sei incitato ne la libidine huomo sciaguratissimo.
- Prec.
- Non per Giove, non io certo, non fallar piu.
- Preside
- Che egli è dunque?
- Prec.
- Scitala Laconica.
- Preside
- Se pur è Scitala Laconica. hor dimi, ogni modo