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- Mirrhina
- Havendo giurato, certamente giurarò falso ò meschino.
- Cinesia
- Il toglio sopra di me, non ti curar de’l giuramento.
- Mirrhina
- Horsu degio portare il nostro letticello?
- Cinesia
- Non, che ne basta à star in terra.
- Mirrhina
- Per Apolline, non voglio che stij in terra, quantunque sei cosi fatto.
- Cinesia
- Hor mi vuol bene mia moglie, e cosi dimostra.
- Mirrhina
- Ecco gettati giu frettandoti, ch’io mi spoglio, nondimeno voglio portar una stuora.
- Cinesia
- Qual stuora? a me nò.
- Mirrhina
- Per Diana è cosa turpe sopra il vinculo del letto.
- Cinesia
- Lasciami basciarti.
- Mirrhina
- Ecco.
- Cinesia
- Oime vien presto di gratia.
- Mirrhina
- Ecco la stuora, gettati giu, ch’io mi spoglio, e pur non hai il piumazzo.
- Cinesia
- Non ho bisogno di nulla.
- Mirrhina
- Per Giove, ma io.
- Cinesia
- Certamente ò Hercule questa bestia si diporta forestiermente. levati, salta su.
- Mirrhina
- Io hò gia tutto.
- Cinesia
- Tutto certo? ò cuor d’oro.
- Mirrhina
- Mi spoglio il petturino: ricordati non m’ingannare in quello che m’hai promesso.
- Cinesia
- Per Giove nò, possio morire.
- Mirrhina
- Non hai la coltra?
- Cinesia
- Non certo, ne anche n’hò bisogno, voglio pur far quella faccenda.