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- Lisistrata
- saria di tuo ingegno cruciarlo, voltarlo,ingannarlo, amarlo e non amarlo, e sostenir’ ogni cosa eccetto quelle, de le quali il calice n’è consapevole.
- Mirrhina
- Veramente io ’l voglio fare.
- Lisistrata
- Et io spettandolo qui, l’ingannerò, et insieme il crucierò,ma partitevi.
- Cinesia
- Oime infelice che convulsione mi piglia, et che rigore,come s’io fusse cruciato su la ruota?
- Lisistrata
- Che guardiano è quello chi è dentro?
- Cinesia
- Io.
- Lisistrata
- Homo?
- Cinesia
- Homo certamente.
- Lisistrata
- Non ne anderai fuora d’i piedi?
- Cinesia
- Tu che sei, che mi vuoi cacciar via me?
- Lisistrata
- Ispiona e custode gia tempo assai.
- Cinesia
- Per amor di Dio chiamami qui Mirrina.
- Lisistrata
- Ecco ch’io te la cbiamo, et tu che sei?
- Cinesia
- Suo marito Peonide Cinesia.
- Lisistrata
- O Dio ti conservi carissimo, il tuo nome non è senza gloria appo noi, ne plebeio, che sempre tua moglie te hà in bocca et se l’haverà un ovo, ò un pomo, ella dice, vorrei che Cinesia havesse questo.
- Cinesia
- 0 di gratia.
- Lisistrata
- Per Venere et se qualche parlar sia à noi intravenuto da gli huomini, tuo moglie dice subito, che sono baie l’altre cose a rispetto di Cinesia.
- Cinesia
- Horsu chiamala un poco.
- Lisistrata
- Che mi darai tu?
- Cinesia
- Per Giove se la chiamarai, quello ch’io ho, te lo daro.