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cipolle.
- Coro de huomini
- Et inalzando le gambe cò i calzi.
- Coro de donne
- Tu porti una grande imboscata.
- Coro de huomini
- Et Mironide era aspera, cò ’l cul nero a tutti gli nemici,e così anche Formione.
- Coro de donne
- Anchor’io voglio iscambievolmente contarvi un’alta novella di Melanione. Un certo Tinione era rigido, havendo piena la faccia de spini inaccessibili, appendice da le furie, il quale se n’andò per odio havendo detto male de molti huomini, così iscambievolmente à la vostra, egli odiava molti sciagurati huomini sempre mai, et à le donne era carissimo. Vuoi che ti pianti un massellone?
- Coro de huomini
- A la fè non hò paura di te.
- Coro de donne
- Ti darò su le gambe.
- Coro de huomini
- Tu mi mostrarai la filippa?
- Coro de donne
- Non dimeno la vederesti, benche sindo io vecchia, quella è barbuta, pur à la lume hà hauta la pelaruola.
- Lisistrata
- Oime, oime donne venite quà da me presto.
- Donna
- Cbe gliè? dite, che gridore è questo?
- Lisistrata
- Vego un huomo impazzito che viene, intiato ne li sacri di Venere.
- Altra donna
- O honoranda dea che signoregi Cipro e Citeri, e Pafo vien per la diritta via,ne la quale sei su.
- Donna
- Dov’è egli voglia che si sia?
- Lisistrata
- Presto a’l luoco de l’herba: ò per Giove gliè certo, chi è colui? vedetelo, lo conosce nessuna di voi?
- Mirrhina
- Io si per Giove, egli è il mio Cinesia.