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siderate gli huomini, e pensate che noi altre gli desideriamo,che sò bene che trappassano difficilmente le notti: ma sopportate ò sorelle, e un poco di tempo tolerate, imperò che l’oraculo è per noi, che vinceremo, se non faremo seditioni, e questo è l’oraculo.

Al.d.
Dimmilo, che dice?
Lisistrata
Tacete. Quando le rondini per paura in uno solo luogo fugiranno, fugendo le bube, et s’asteneranno da li faleti, pochi mali saranno, et l’altitonante Giove meterà di sotto le cose di sopra.
D.
Staremo di sopra noi?
Lisistrata
Et se cessaranno le rondini e voleranno via fuor de’l sacro tempio, non più si vedrà n’anche una sola ucellina essere piu impudica.
co. de d.
Veramente ò dei tutti l’oracolo è manifesto, ne noi cessiamo, toleriamo, ma entriamo: è cosa turpe questa certamente ò care voi, se manifestiamo l’oracolo.
Co de gli huomini.
Vi voglio dire una certa novella, che udij io, sendo giovenetto. Era un certo giovane chiamato Melanione, il quale non volendo maritarsi andò a stare in luoghi solitarij, e abitava ne i monti, e pigliava lepori cacciando e stendendo reti, e haveva un cane: e mai ritornò a casa per l’odio che portava à le donne, et così le riffiutò. e noi niente manco siamo prudenti di Melanione.
Co. de d.
Ti voglio basciare ò vecchia, sò che non mangi