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D'ARISTOFANE 280
Calonica
E tu anchora ò Lisistrata, chi t’ha torbolata? non ti sdegnar figliuola mia, che non ti sta bene inarcare i ciglij de gli occhij.
Lisistrata
Ma ò Calonica il cuor m’abruscia, e molto mi doglio di noi donne, che apo gli huomini siamo istimate malitiose.
Calonica
Et in verità siamo cosi.
Lisistrata
E quando s’è detto à quelle che vengano qui per far consiglio, non d’una cosa da niente, elle dormono e non vengono.
Calonica
Ma ò dilettissima veniranno, e la uscita de le donne è difficile, per ciò che una di noi è dimorata à torno a’l marito, l’altra ha destato il famiglio, l’altra ha tolto su’l fanciullo, l’altra l’ha lavato, l’altra gli ha dato da mangiare et fatto i bocconi.
Lisistrata
Tutta via v’erano altre cose à loro piu importanti di queste.
Calonica
Che cosa gli è ò cara Lisistrata? à che cosa ne chiami tu mò noi donne? che cosa? quanto è grande il tuo da fare?
Lisistrata
Grande.
Calonica
Forsi anche grosso.
Lisistrata
E per Giove grosso.
Calonica
Poi à che modo non vegniamo?
Lisistrata
Non è questo il modo. perche subito saressimo venute insieme.ma il mio da fare è ispedito homai, e con molte veghie gli hò posto fine.