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LE CONGREGANTI
m’infurij? lasciami pregoti l’amore, e fallo venire ne’l letto mio, à questo basti quanto a’l mio bisogno, e tu ò dilettissimo pregoti aprimi, basciami, per te hò affanni, o oro vario, mio desiderio grande, ramo di Venere, api de la musa, nodrimento de le grazie, volto de delicij, aprimi, basciami per te son affannato.
V.
Che batti tu? cerchi me?
G.
Onde?
V.
Sbattitù la porta?
G.
Voglio morire.
V.
Di che hai bisogno che vieni à fare havendo la face?
G.
Cerco una persona che mi sguacij i menchioni.
V.
Quale?
G.
Quello forsi che spetti, che ti venga à chiavare.
V.
Per Venere, vuoi ò non vuoi.
G.
Nessuna volemo da i cinquanta anni. non volemo anchora. imperoche l’havemo elette da i vinti solamente.
V.
Ne la prima signoria questo era ò Glicone, hor adesso parmi che ne dei pigliar noi.
G.
Sì à che gli piace, secondo la lege che ne i Peti.
V.
Ne anche cenerai secondo la lege de i Peti.
G.
Non so che dici, quì bisogna battere.
V.
Quando prima batterai à la mia?
G.
Hor non dimandiamo vestimento de’ confini.