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LE CONGREGANTI
hor compisce solamente ne li fatti, ne li detti di prima: che di certo hanno in odio, se spesso vedeno le cose antiche. ma non bisogna tardare, ma toccar via con sententie, che l’affrettarsi rende molta gratia à i spettatori.
P.
Et certamente credo, imperoche insegnerò cose buone. Questi spettatori se vogliono far cose nuove (perche non sete usi troppo dimorare in queste antiche) mi fan molto paura.
B.
Circa ’l fare cose nuove non temerai: questo fare à noi è come un’altra signoria, et il rifiutare le cose antiche.
P.
Nessun di voi mi contradica, ne m’interrompa, nanche egl’intenda l’openione, e quello che si dice. Dico che bisogna che ui communicate tutti partecipandovi de’l tutto, e di esso vivere. e non voglio, questo arrichirsi, et quell’altro essere misero, e poveretto, ne costui galdere molta terra, e quest’altro haver nanche da sepelirsi, ne costui haver assai servi, e quell’altro deba seguire: ma io farò una commune vita à tutti, e uguale.
B.
A che modo commune à tutti?
P.
Mangierai tu prima la merda.
B.
Communicaremo questa merda?
Pra.
Per Giove sì. Sei prevenuto à interrompermi, ch’io voleva dir questo. primamente farò la terra commune de tutti e l’argento, et le altre cose che hà ciascuno: poi da questi communi che sono, vi pascere-