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- Al.
- Hor habia sopra questi questa sedia, et un putto castrato, che te la portarà. et se per aventura à te pare fà questo una sedia.
- Po.
- Felice già son tenuto per le cose antiche.
- Al.
- Dirai poi che t'havrò dato la pace di trenta anni, vien quà. la sicurtà tosto.
- Po.
- O Giove molto honorato quanto è buona sicurtà per i dei, che hanno licentia di farla per trenta anni. à che modo ha pigliato questa, dì'l vero.
- Al.
- Non già il Paflagone queste ascondeva dentro, à ciò che tu non le pigliassi. hora adunque io ti dò licentia d'andar ne i campi à pigliarle.
- Po.
- Et a'l Paflagone che ha fatto queste, dimi che male gli farai.
- Al.
- Niun gran male, se non che haverà la mia arte. che su le boteghe venda solo trippe, et mescoli le cose de cani con te bagatte ch'havrà da vendere: et ebriacato dirà villania à le bagascie, et da i bagni bevrà essa aqua da lavare.
- Po.
- Bene hai pensato la cosa, che è degno, di gridare dietro a le meretrici, et à i stuarij. et io per questo ne'l Pritaneo ti chiamo, et ne la sedia, ov'era quello incantatore. et vienmi dietro, pigliando questa vesticella. et uno subitamente porti fuora colui à l'arte, à ciò che i forestieri ch'egli ha offeso, lo possano vedere.
Fine d'i Cavallieri d'Aristofane.