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ciò che udiate quello che dice quel precone da Lacedemone. perche è venuto per amicitie dicendo. et costoro tutti à una voce medesima gridarono: hora circa le amicitie, perche già ò sventurato si sono accorti che i pescetti sono apo noi degni, non havemo bisogno d’amicitie: la guerra venga via. e gridarono, che i Pritanesi se n’andassero. poi stavano à saltar per su le tavolate in ogni luogo. io poi comprava porri, sotto correndo, et tutti i porretti quenti n’erano in piazza. poi à i pescetti dava i sapori, et havendone essi di bisogno gli donava la dote, et costoro m’inalzavano tutti, et gridavano cosi. si che ho tolto tutto il concilio de’l bagattino con i porri, et sono venuto.
- Co.
- Gia hai fatto gni cosa, come bisognava à un’huomo felice. et un tristo ha trovato un’altro fornito di molto magior tristezze, et de varij inganni, et d’astute parole. ma à ciò che tu combatti considera le altre cose piu buone. noi poi tu sai, che ne hai à te benivoli e favorevoli.
- Al.
- Et pur questo Paflagone arriva, parando la poca aqua, et squassando, e turbando, quasi come per bevermi gia, maschera d’audacia.
- Cle.
- Se non ti uccidessi, se io havessi alcune di quelle bugie, possa io crepare.
- Al.
- De le minaccie ho piacere, de’l ridere, de l’insuperbirsi di fumo, ho ballato mothona, ho gridato.