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- De.
- Tu sì, et non vedi anchora ogni cosa: ma vien su, e sedi giu in su questo scagno, e risguarda ogni isola in circondo.
- Al.
- Risguardo.
- De.
- Perche tu hai poi mercantie e navi.
- Al.
- Io sì.
- De.
- A che modo adunque non sei tu molto aventurato? anchora adesso dirizza l’occhio destro in Caria, e l’altro in Cartagine.
- Al.
- Sarò beato, se mi divolgerò.
- De.
- Nò, ma per te sia venduto ogni cosa. per ciò che divenirai, sì come dice questo oracolo, huomo grande.
- Al.
- Dimi, à che modo assendo io Allantapole, diverrò uomo d’assai?
- De.
- Et proprio per questo diventerai grande, perche tu sei un mal’huomo, e di quelli de’l foro, e audace.
- Al.
- Non mi stimo io degno haver molto.
- De.
- Oime che ditu mai, che non sei degno. mi pare che tu intendi qualche cosa per te istesso buona. sei tu de gli honesti e buoni?
- Al.
- Per i dei sono d’i mali.
- De.
- O beato ne la sorte, di che sorte di bene haitu havuto circa à le facende.
- Al.
- Ma fratello ne anche sò musica, eccetto che un poco di lettere, e queste anchor mal male.
- De.
- Questo solo t’ha nociuto, à dire, che male le sai: