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D'ARISTOFANE 88
Euripide
In che modo?
Dionisio
Ha posto due carette, e doi morti, i quali non levariano nanche cento Egittij.
Eschilo
Non piu parole: ma esso, i figli, e la moglie, e Cefisofone su la balancia ascesi, sentino pigliando i libri, e io dirò solamente due de le mie parole.
Dionisio
O huomini sapienti, io certamente non li giudicarò: imperò che per le inimicitie non tenerò nessuno, e à colui ch'io estimo savio, mi ralegro.
Plutone
Non farai niente certo di quello, per il quale sei venuto.
Dionisio
S'io giudico?
Plutone
Uno partendoti ne piglierai, quale haverai giudicato, à ciò che tu non vadi via indarno.
Dionisio
O tu felice. hor odi un poco, io sono disceso per haver un poeta.
Plutone
Perche causa?
Dionisio
A ciò che la citade salavata ci faccia i cori. quello dunque il quale è per ammonire la citade di qualche bene, mi pare di menarlo meco. hor che openione havete d'Alcibiade, però che la cità molti mali partorisce?
Eschilo
Che openione egli ha di lui?
Dionisio
Quale? ei lo desidera, l'hà in odio, e 'l vorria havere: ma tutto quello che intendete, dicetemi di lui.
Euripide
Ho in odio quello citadino, il quale è tardo ad