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SETTIMA 77

Chi avesse avuto lo spirto di Carlo
     Sosena allora, avría a Lorenzo forse
     Detto, quando sentì Duca chiamarlo;
Ed avría detto al Duca di Nemorse,
     Al Cardinal de’ Rossi, e al Bibíena,
     A cui meglio era esser rimaso a Torse:
E detto a Contessina, e a Maddalena,
     A la nuora, a la suocera, ed a tutta
     Quella famiglia d’allegrezza piena:
Questa similitudine sia indutta
     Più propria a voi, che, come vostra gioja
     Tosto montò, tosto sarà distrutta.
Tutti morrete, ed è fatal che muoja
     Leone appresso, prima che otto volte
     Torni in quel segno il fondator di Troja.
Ma per non far, se non bisognan, molte
     Parole, dico che fur sempre poi
     L’avare spemi mie tutte sepolte.
Se Leon non mi diè, che alcun de’ suoi
     Mi dia non spero: cerca pur questo amo
     Coprir d’altra esca, se pigliar mi vuoi.
Se pur ti par ch’io vi debba ire, andiamo:
     Ma non già per onor, nè per ricchezza;
     Questa non spero, e quel di più non bramo.
Più tosto di’ ch’io lascerò l’asprezza
     Di questi sassi, e questa gente inculta
     Simile al luogo, ov’ella è nata e avvezza.