Chi avesse avuto lo spirto di Carlo
Sosena allora, avría a Lorenzo forse
Detto, quando sentì Duca chiamarlo;
Ed avría detto al Duca di Nemorse,
Al Cardinal de’ Rossi, e al Bibíena,
A cui meglio era esser rimaso a Torse:
E detto a Contessina, e a Maddalena,
A la nuora, a la suocera, ed a tutta
Quella famiglia d’allegrezza piena:
Questa similitudine sia indutta
Più propria a voi, che, come vostra gioja
Tosto montò, tosto sarà distrutta.
Tutti morrete, ed è fatal che muoja
Leone appresso, prima che otto volte
Torni in quel segno il fondator di Troja.
Ma per non far, se non bisognan, molte
Parole, dico che fur sempre poi
L’avare spemi mie tutte sepolte.
Se Leon non mi diè, che alcun de’ suoi
Mi dia non spero: cerca pur questo amo
Coprir d’altra esca, se pigliar mi vuoi.
Se pur ti par ch’io vi debba ire, andiamo:
Ma non già per onor, nè per ricchezza;
Questa non spero, e quel di più non bramo.
Più tosto di’ ch’io lascerò l’asprezza
Di questi sassi, e questa gente inculta
Simile al luogo, ov’ella è nata e avvezza.