S’in Padova, o in Vinegia è alcun buon Greco,
Buono in scíenza e più in costumi, il quale
Voglia insegnargli e in casa tener seco.
Dottrina abbia, e bontà; ma principale
Sia la bontà; che, non v’essendo questa,
Nè molto quella a la mia stima vale.
So ben che la dottrina fia più presta
A lasciarsi trovar che la bontade;
Sì mal l’una ne l’altra oggi s’innesta.
O nostra male avventurosa etade!
Che le virtuti, che non abbian misti
Vizj nefandi, si ritrovin rade.
Senza quel vizio son pochi umanisti,
Che diè a Dio forza, non che persuase
Di far Gomorra, e suoi vicini tristi.
Mandò fuoco dal ciel, che uomini e case
Tutte distrusse, ed ebbe tempo appena
Lot a fuggir, ma la moglier rimase.
Ride il volgo, se sente un ch’abbia vena
Di poesia; poi dice, è gran periglio
A dormir seco, e volgergli la schiena.
Ed oltra a questa nota il peccadiglio
Di Spagna gli danno anco, che non creda
In unità del Spirto il Padre e ’l Figlio;
Non che contempli come l’un proceda
Da l’altro o nasca; e come il debol senso
Ch’uno e tre possan essere conceda.