Se pur tal volta errasse, l’ammonisci
Senza ira con amor; e sia assai pena,
Che la facci arrossir senza por lisci.
Meglio con la man dolce si raffrena,
Che con forza il cavallo; e meglio i cani
Le lusinghe fan tuoi, che la catena.
Questi animai, che son molto più umani,
Corregger non si den sempre con sdegno,
Nè al mio parer mai con menar le mani.
Ch’ella ti sia compagna abbi disegno;
E non, come comprata per tua serva,
Reputa aver in lei dominio e regno.
Cerca di soddisfarle, ove proterva
Non sia la sua dimanda; e compiacendo,
Quanto più amica puoi te la conserva.
Che tu la lasci far non ti commendo
Senza saputa tua ciò ch’ella vuole:
Che mostri non fidarti anco riprendo.
Ire a conviti, e a pubbliche carole
Non le vietar a i tempi suoi, nè a chiese,
Dove ridur la nobiltà si suole.
Gli adulteri, nè in piazza, nè in palese,
Ma in casa di vicini, e di comadri,
Balie, e tal genti han le lor reti tese.
Abbile sempre a i chiari tempi e a gli adri
Dietro il pensier, nè la lasciar di vista;
Che ’l bel rubar suol far gli uomini ladri.