Che fuor di casa, o in Gorgatello, o al Moro
Mangian grossi piccioni e cappon grassi,
Come egli in cella fuor del refettoro.
Fa che vi sian de’ libri, con ch’io passi
Quell’ore, che comandano i Prelati
Al lor uscier, che alcuno entrar non lassi.
Come anco fanno in su la terza i frati,
Che non li muove il suon del campanello,
Poi che si sono a tavola assettati.
Signor dirò, non s’usa più fratello,
Poi c’ha la vile adulazion Spagnuola
Messa la signorìa fin in bordello.
Signor (se fosse ben mozzo da spuola)
Dirò, fate, per Dio, che Monsignore
Reverendissimo oda una parola.
A gora non se puede: et es meiore:
Che vos torneis a la magnana; almeno
Fate ch’ei sappia, ch’io son qui di fuore.
Risponde, che ’l padron non vuol gli sieno
Fatte imbasciate, se venisse Pietro,
Paol, Giovanni, e il Mastro Nazareno:
Ma se fin dove col pensier penétro,
Avessi a penetrarvi occhi lincei,
O i muri trasparesser, come vetro;
Forse occupati in casa li vedrei,
Che giustissima causa di celarsi
Avrìan dal Sol, non che da gli occhi miei.