Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/90


[2]
Hauea creduto il miſer Polineſſo
     Totalmente il delitto ſuo coprire:
     Dalinda conſapeuole d’appreffo
     Leuandoſi, che ſola il potea dire,
     E aggiugèdo il fecòdp al primo ecceflb
     Affretto il mal: che potea differire
     E potea differire, e ſchiuar ſorſè:
     Ma ſé ſteffo ſpronando a morir corſe.

[3]
E perde amici aun tempo e vita e ſtato
     E honor, che ſu molto piú graue dano,
     Diſſi di fopra, che ſu assai pregato
     Il cauallier ch’anchor, chi ſia nò fanno,
     Al ſin ſi traſſe l’elmo, e ’l viſo amato
     Scoperſe: che piú volte veduto hanno,
     E dimoſtro come era Ariodante
     Per tutta Scoria lachrymato inante.

[4]
Ariodante: che Gineura pianto
     Hauea per morto, e ’l ſratel piato hauea,
     Il Re, la corte, il popul tutto quanto:
     Di tal bontá, di tal valor ſplendea,
     Adunque il peregrin mentir di quanto
     Dianzi di lui narro, quiui apparea,
     E ſu pur ver che dal ſaſſo marino
     Gittarfi in mar lo vide a capo chino.

[5]
Ma come auiene a vn diſperato ſpeffo
     Che da lontan brama e diſia la morte:
     E l’odia poi che ſé la vede appreſſo:
     Tanto gli pare il paſſo acerbo e ſorte,
     Ariodante poi ch’in mar ſu meſſo
     Si penti di morire, e come ſorte,
     E come deſtro: e piú d’ ognaltro ardito:
     Si meſſe a nuoto e ritornoſſi al lito.

[6]
E diſpregiando e nominando ſolle
     Il deſir c’hebbe di laſciar la vita,
     Si meſſe a caminar bagnato e molle,
     E capito all’hoſtel d’ un’ Eremita:
     Quiui ſecretamente indugiar volle:
     Tanto che la nouella haueſſe vdita:
     Se del caſo Gineura s’ allegraſſe:
     O pur meſta e pietoſa ne reſtaffe.

[7]
Inteſe prima che per gran dolore:
     Ella era ſtata a riſchio di morire,
     La fama andò di queſto in modo ſuore:
     Che ne ſu in tutta l’iſola che dire,
     Contrario effetto a quel che per errore
     Credea hauer viſto co ſuo gra martire:
     Inteſe poi come Lurcanio hauea
     Fatta Gineura appreſſo il padre rea.

[8]
Contra il ſratel d’ ira minor non arie
     Che per Gineura giá d’amore ardeſſe,
     Ch troppo empio e crudele atto gli parie
     Anchora che p lui fatto l’haueſſe,
     Sentendo poi, che per lei non comparſe
     Cauallier che difender la voleſſe:
     Che Lurcanio ſi ſorte era: e gagliardo
     Ch’ognu d’ adargli 9tra hauea riguardo

[9]
Et chi n’ hauea notitia il riputaua
     Tanto diſcreto, e ſi faggio, & accorto,
     Che ſé non foſſe ver quel che narraua
     Non ſi porrebbe a riſchio d’eſſer morto,
     Per queſto la piú parte dubitaua
     Di non pigliar queſta difeſa a torto,
     Ariodante dopo gran diſcorſi:
     Penſo all’accufa del fratello opporfi,