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Fatto il penſier: Dalinda mia mi dice
(Che coſi ſon nomata) ſaper dei
Che come ſuol tornar da la radice
Arbor che tronchi e quattro volte e fei
Coſi la pertinacia mia inſelice
Benché ſia tronca da i ſucceſſi rei:
Di germogliar non reſta: che venire
Pur vorria a ſin di queſto ſuo deſire.
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E non lo bramo tanto per diletto:
Quato perche vorrei vincer la pruoua
E non poſſendo farlo con effetto
S’ io lo ſo imaginado ancho mi giuoua,
Voglio qual’uolta tu mi dai ricetto
Quando allhora Gineura ſi ritruoua
Nuda nel letto: che pigli ogni veſta
Ch’ ella poſta habbia: e tutta te neveſta.
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Come ella s’ orna: e come il crin diſpone
Studia imitarla, e cerca il piú che fai
Di parer deſſa: e poi fopra il Verrone
A mandar giú la ſcala ne verrai:
Io verro a te con imaginatione
Che quella ſii: di cui tu i panni haurai:
E coſi ſpero me ſteffo ingannando
Venir in breue il mio deſir ſciemando.
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Coſi diſſe egli: io che diuiſa e ſcura
E lungi era da me: non poſi monto
Che queſto in che pregado egli pfeura
Era vna ſraude pur troppo euidente,
E dal Verron coi panni di Gineura
Mandai la ſcala: onde ſali ſouente:
Et non m’accorti prima de l’inganno
Che n’era giá tutto accaduto il danno.
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Fatto in quel tempo con Ariodante
Il Duca hauea queſte parole, o tali:
Che grandi amici orano ſtati inante
Che per Gineura ſi feffon riuali,
Mi marauiglio (icomício il mio amate)
C’hauendoti io ſra tutti li mie’ uguali
Sempre hauuto í riſpetto, e ſemp amato
Ch’ io ſia da te ſi mal rimunerato.
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Io ſon ben certo che comprendi e fai
Di Gineura e di me l’antiquo amore,
E por ſpofa legitima hoggimai
Per impetrarla ſon dal mio Signore,
Perche mi turbi tu ? perche pur vai
Senza ſrutto in cortei ponendo il core?
Io ben a te riſpetto haurei per Dio
S’ io nel tuo grado ſoſſi e tu nel mio.
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Et io (riſpoſe Ariodante a lui)
Pi te mi marauiglio maggiormente,
Che di lei prima inamorato ſui
Che tu l’haueffi viſta ſolamente,
E ſo che fai quanto e l’amor tra nui:
Ch’ eſſer no può, di ql che ſia piú ardete
Et ſol d’effermi moglie intéde e brama
Et ſo che certo fai ch’ella no t’ama
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Perche no hai tu dunq? a me il riſpetto
Per l’amicitia noſtra? che domande
Ch’ ate hauer debba? e ch’io t’ haure’ I effetto
Se tu ſoſſi co lei di me piú grade?
Ne men di te p moglie hauerla aſpetto:
Se ben tu fei piú ricco in queſte bande:
Io no ſon meno al Re che tu ſia grato:
Ma piú di te da la ſua ſiglia amato.