Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[15]
Io ch’era tutta a ſatisfargli intenta
Ne ſeppi o volſi contradirgli mai:
E ſol quei giorni io mi vidi contenta
C’hauerlo compiaciuto mi trouai:
Piglio l’occaſion che s’ appreſenta
Di parlar d’effo, edi lodarlo assai,
Et ogni induſtria adopro ogni fatica:
Per far del mio amator Gineura amica.
[16]
Feci col core e con l’effetto tutto
Quel che far ſi poteua, e fallo Idio,
Ne con Gineura mai potei far ſrutto
Ch’ io le poneſſi in gratia il Duca mio,
E qſto che ad amar ella hauea indutto,
Tutto il penſiero, e tutto il ſuo diſio:
Vn gentil cauallier bello e corteſe,
Venuto in Scotia di lontan paeſe.
[17]
Che con vn ſuo ſratel ben giouinetto
Venne d’ Italia a ſtare in queſta corte,
Si ſé ne l’arme poi tanto perfetto,
Che la Bretagna non hauea il piú ſorte,
Il Re l’amaua: e ne moſtro l’effetto
Che gli dono di non picciola ſorte
Caſtella: e ville: e iuriditioni:
Et lo ſé grande al par de i gran baroni.
[18]
Grato era al Re: piú grato era alla ſiglia
Quel cauallier chiamato Ariodante:
Per eſſer valoroſo a marauiglia:
Ma piú ch’ella ſapea che l’era amante,
Ne Veſuuio: ne il monte di Siciglia:
Ne Troia auampo mai di ſiamme tante:
Quante ella conoſcea che p ſuo amore
Ariodante ardea per tutto il core.
[19]
l’amar che dunque ella facea colui
Con cor ſincero: e con perfetta Fede:
Fé che pel Duca male udita ſui:
Ne mai riſpoſta da ſperar mi diede,
Anzi quanto io pregaua piú per lui,
E gli ſtudiaua d’ impetrar mercede:
Ella biaſmandol ſempre e diſpregiado
Se gli venia piú ſempre inimicando.
[20]
Io confortai l’amator mio ſouente
Che voleſſe laſciar la vana impreſa:
Ne ſi ſperaffe mai volger la mente
Di coſtei: troppo ad altro amore inteſa
E gli feci conoſcer chiaramente
Come era ſi d’ Ariodante acceſa:
Che quata acq e nel mar piccola drama
No ſpegneria de la ſua immenſa ſiama.
[21]
Queſto da me piú volte Polineſſo
(Ch coſi nome ha il Duca) hauédo vdito
E ben compreſo e viſto per ſé ſteffo
Che molto male era il ſuo amor gradito
Non pur di tanto amor ſi ſu rimeſſo:
Ma di vederli vn’ altro preferito:
Come ſuperbo, coſi mal foſſerſe
Che tutto in ira e in odio ſi conuerſe.
[22]
E tra Gineura e l’amator ſuo penſa
Tanta diſcordia: e tanta lite porre:
E farai inimicitia coſi intenſa
Che mai piú non ſi poſſino comporre,
E por Gineura in ignominia immenſa
Donde nò s’ habbia, o viua, o morta a torre
Ne del’iniquo ſuo diſegno meco
Volſe, o con altri ragionar che ſeco.