Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/74


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Quiui e Gradaflb, quiui e Sacripante,
     Quiui e Praſildo, il nobil caualliero
     Che con Rinaldo venne di Leuante,
     E ſeco Iroldo il par d’ amici vero
     Al ſin trouo la bella Bradamante
     Quiui il deſiderato ſuo Ruggiero
     Che poi che n’ hebbe certa conoſcenza
     Le ſé buona e gratiffima accoglienza.

 [41]
Come a colei che piú che gliocchi ſui
     Piú chel ſuo cor, piú ch la propria vita,
     Ruggiero amo, dal di ch’effa per lui
     Si traſſe l’elmo: onde ne ſu ferita,
     Lungo farebbe a dir come, e da cui
     Et quanto ne la ſelua aſpra e romita
     Si cercar poi la notte e il giorno chiaro
     Ne ſé non qui, mai piú ſi ritrouaro.

 [42]
Hor che quiui la vede, e fa ben ch’ella
     E ſtata ſola la ſua redentrice,
     Di tato gaudio ha pieno il cor, ch appella
     Se fortunato, & vnico felice,
     Sceſero il monte, e diſmòtaro in quella
     Valle, oue ſu la donna vincitrice,
     E doue l’Hippogrypho trouaro ancho
     C hauea lo ſcudo, ma coperto al ſianco.

 [43]
La donna va per prenderlo nel ſreno,
     E quel l’aſpetta ſin che ſé gli accoſta,
     Poi ſpiega l’ale per l’aer ſereno,
     E ſi ripon non lungi a meza coſta,
     Ella lo ſegue, e quel ne piú ne meno
     Si leua in aria, e non troppo ſi feoſta
     Come fa la Cornacchia in fecca arena,
     Ch dietro il Cane hor qua hor la ſi m§a.

 [44]
Ruggier, Gradaſſo, Sacripante, e tutti
     Quei cauallier, che ſcefi erano inſieme
     Chi di ſu, chi di giú, ſi ſon ridutti
     Doue che torni il volatore han ſpeme,
     Quel poi ch glialtri Ivano hebbe 9dutti
     Piú volte, e fopra le cime ſupreme,
     E ne gli humidi fondi tra quei faſſi.
     Preſſo a Ruggiero al ſin ritenne i paſſi.

 [45]
E queſta opera ſu del vecchio Athlante
     Di cui non ceſſa la pietoſa voglia,
     Di trar Ruggier del gra periglio iſtate,
     di ciò ſol péſa, e di ciò ſolo ha doglia
     Perho gli máda hor l’Hippogripho auáte
     Perche d’Europa con qſta arte il toglia,
     Ruggier lo piglia: e ſeco penſa trarlo,
     Ma quel s’ arretra: e nò vuol ſeguitarlo.

 [46]
Hor di Frontin quel animoſo ſmonta
     (Frontino era nomato il ſuo deſtriero)
     E fopra quel che va per l’aria monta,
     E co li ſpron gli adizza il core altiero
     Quel corre alquáto, & indi i piedi pota
     E ſale in verſo il ciel, via piú leggiero
     Che ’l Giriphalco, a cui lieua il capello
     Il maſtro a tempo, e fa veder l’augello.

 [47]
La bella Donna, che ſi in alto vede
     E con tanto periglio il ſuo Ruggiero,
     Reſta attonita in modo, che non riede
     Per lungo ſpatio al ſentimento vero,
     Ciò che giá inteſo hauea di Ganimede,
     Ch’ al ciel ſu aſſunto dal paterno impero
     Dubita assai, che non accada a quello
     Non men gentil di Ganimede e bello,