Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/73


 [32]
Pur ch’uſcir di la ſu non ſi domande
     D’ ognaltro gaudio lor cura mi tocca:
     Che quanto hauerne da tutte le bande
     Si può del modo: e tutto in qlla Rocca:
     Suoni: canti: veſtir: giuochi: viuande:
     Quatopuo cor péſar, può chieder bocca
     Be feminato hauea, bè cogliea il ſrutto,
     Ma tu fei giunto a diſturbarmi il tutto.

 [33]
Deh ſé non hai del viſo il cor me bello
     Non impedir il mio conſiglio honeſto,
     Piglia lo ſcudo (ch’io tei dono) e qllo
     Deſtrier, che va per l’aria coſi preſto,
     E non t’impacciar oltra nel cartello
     O trane vno, o duo amici, e laſcia il reſto
     O tranne tutti glialtri, e piú non chero
     Se non che tu mi laſci il mio Ruggiero.

 [34]
E ſé diſpoſto fei volermel torre
     Deh prima al me che tu ’l rimèi í Fracia,
     Piacciati queſta afflitta anima ſciorre
     De la ſua ſcorza, hormai putrida e rada
     Riſpoſe la Donzella, lui vo porre
     In liberta, tu ſé fai gracchia e ciancia,
     Ne mi oſſerir di dar lo ſcudo in dono
     O ql deſtrier, che miei nò piú tuoi ſono.

 [35]
Ne s’ ancho ſteſſe a te di torre e darli
     Mi parrebbe che ’l cambio conueniſſe,
     Tu di che Ruggier tieni, per vietarli
     Il male influſſo di ſue ſtelle ſiſſe,
     O che no puoi ſaperlo, o non ſchiuarli
     Sappiédol: ciò che ’I ciel di lui preſeriſſe
     Ma se ’l mal tuo e’ hai ſi vicin non vedi,
     Peggio l’altrui, c’ha da venir preuedi.

 [36]
No pgar ch’io t’ uccida, ch’i tuoi pghi
     Sariano indarno, e ſé pur vuoi la morte,
     Anchor che tutto il modo dar la nieghi
     Da ſé la può hauer ſempre animo ſorte,
     Ma pria che l’alma da la carne ſleghi
     A tutti i tuoi prigioni apri le porte,
     Coſi dice la Donna, e tuttauia
     Il Mago preſo incontra al ſaſſo inuia.

 [37]
Legato de la ſua propria cathena
     Andaua Atlate, e la Dózella appreſſo,
     Che coſi anchor ſé ne ſidaua apena,
     Benché in viſta parea tutto rimeſſo
     Non molti parti dietro felo mena
     Ch’a pie del mote han ritrouato il feſſo
     E li ſcaglioni onde ſi monta in giro
     Fin ch’alla porta del caſtel ſaliro.

 [38]
Di ſu la ſoglia Athlante vn ſaſſo tolle
     Di caratteri, e ſtrani ſegni inſculto,
     Sotto vali vi ſon, che chiamano Olle:
     Ch ſuma femp, e dètro ha ſoco occulto
     l’Icatator le ſpezza, e a vn tratto il colle
     Riman deſerto, inhoſpite, & inculto
     Ne muro appar ne torre in alcun lato:
     Come ſé mai caſtel non vi ſia ſtato.

 [39]
Sbrigoſſi dalla Donna il Mago alhora
     Come fa ſpeffo il Tordo da la ragna,
     E co lui ſparue il ſuo cartello a vn’hora
     E laſcio in liberta quella compagna,
     Le donne e i cauallier ſi trouar ſuora
     De le ſuperbe ſtanze alla campagna,
     E ſuron di lor molte a chi ne dolſe:
     Ch tal frachezza vn gra piacer lor tolſe