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Pur ch’uſcir di la ſu non ſi domande
D’ ognaltro gaudio lor cura mi tocca:
Che quanto hauerne da tutte le bande
Si può del modo: e tutto in qlla Rocca:
Suoni: canti: veſtir: giuochi: viuande:
Quatopuo cor péſar, può chieder bocca
Be feminato hauea, bè cogliea il ſrutto,
Ma tu fei giunto a diſturbarmi il tutto.
[33]
Deh ſé non hai del viſo il cor me bello
Non impedir il mio conſiglio honeſto,
Piglia lo ſcudo (ch’io tei dono) e qllo
Deſtrier, che va per l’aria coſi preſto,
E non t’impacciar oltra nel cartello
O trane vno, o duo amici, e laſcia il reſto
O tranne tutti glialtri, e piú non chero
Se non che tu mi laſci il mio Ruggiero.
[34]
E ſé diſpoſto fei volermel torre
Deh prima al me che tu ’l rimèi í Fracia,
Piacciati queſta afflitta anima ſciorre
De la ſua ſcorza, hormai putrida e rada
Riſpoſe la Donzella, lui vo porre
In liberta, tu ſé fai gracchia e ciancia,
Ne mi oſſerir di dar lo ſcudo in dono
O ql deſtrier, che miei nò piú tuoi ſono.
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Ne s’ ancho ſteſſe a te di torre e darli
Mi parrebbe che ’l cambio conueniſſe,
Tu di che Ruggier tieni, per vietarli
Il male influſſo di ſue ſtelle ſiſſe,
O che no puoi ſaperlo, o non ſchiuarli
Sappiédol: ciò che ’I ciel di lui preſeriſſe
Ma se ’l mal tuo e’ hai ſi vicin non vedi,
Peggio l’altrui, c’ha da venir preuedi.
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No pgar ch’io t’ uccida, ch’i tuoi pghi
Sariano indarno, e ſé pur vuoi la morte,
Anchor che tutto il modo dar la nieghi
Da ſé la può hauer ſempre animo ſorte,
Ma pria che l’alma da la carne ſleghi
A tutti i tuoi prigioni apri le porte,
Coſi dice la Donna, e tuttauia
Il Mago preſo incontra al ſaſſo inuia.
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Legato de la ſua propria cathena
Andaua Atlate, e la Dózella appreſſo,
Che coſi anchor ſé ne ſidaua apena,
Benché in viſta parea tutto rimeſſo
Non molti parti dietro felo mena
Ch’a pie del mote han ritrouato il feſſo
E li ſcaglioni onde ſi monta in giro
Fin ch’alla porta del caſtel ſaliro.
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Di ſu la ſoglia Athlante vn ſaſſo tolle
Di caratteri, e ſtrani ſegni inſculto,
Sotto vali vi ſon, che chiamano Olle:
Ch ſuma femp, e dètro ha ſoco occulto
l’Icatator le ſpezza, e a vn tratto il colle
Riman deſerto, inhoſpite, & inculto
Ne muro appar ne torre in alcun lato:
Come ſé mai caſtel non vi ſia ſtato.
[39]
Sbrigoſſi dalla Donna il Mago alhora
Come fa ſpeffo il Tordo da la ragna,
E co lui ſparue il ſuo cartello a vn’hora
E laſcio in liberta quella compagna,
Le donne e i cauallier ſi trouar ſuora
De le ſuperbe ſtanze alla campagna,
E ſuron di lor molte a chi ne dolſe:
Ch tal frachezza vn gra piacer lor tolſe