Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/651


 [132]
Di ſorza a Rodomonte vna gran parte
     La coſcia e’l ſianco apto haueano tolto,
     Ruggiero hauea deſtrezza, hauea grade arte
     Era alla lotta eſercitato molto,
     Sete il vantaggio ſuo, ne ſé ne parte,
     E d’ode il ſangue vſcir vede piú ſciolto
     E doue piú ferito il Pagan vede
     PuO braccia e petto e V uno e l’altro piede

 [133]
Rodomonte pien d’ ira e di diſpetto
     Ruggier nel collo e ne le ſpalle prede,
     Hor lo tira, hor lo ſpinge, hor fopra il petto
     Solleuato da terra lo foſpéde,
     Quinci e quindi lo ruota e lo tien ſtretto
     E per farlo cader molto contède:
     Ruggier ſta in ſé raccolto e mette i opra
     Seno e valor: per rimaner di fopra.

 [134]
Tanto le pſe andò mutando il ſranco
     E buon Ruggier: ch Rodomonte cinſe
     Calcogli il petto fu’l finiſtro ſianco
     E con tutta ſua ſorza iui lo ſtrinfe:
     La gamba deſtra a vn tépo inazi al maco
     Giocchio e all’altro attratierfogli e ſpife
     E da la terra in alto folleuollo
     E con la teſta in giú ſtefo tornollo.

 [135]
Del capo e de le ſchene Rodomonte
     La terra impreſle, e tal ſu la percoſſa:
     Che da le piaghe ſue come da ſonte
     Lungi andò il ſangue a far la terra roſſa,
     Ruggier e’ ha la Fortuna per la ſronte
     Perche leuarſi il Saracin non poſſa
     l’úa ma col pugnai gliha fopra gliocchi
     l’altra alla gola, al vètre gli ha i gíocchi

 [136]
Come tal volta oue ſi caua l’Oro
     La tra Pannoni, o ne le mine Hibere
     Se improuiſa mina ſu coloro
     Che vi conduſſe empia auaritia, fere
     Ne reſtano ſi oppreſſi: che può il loro
     Spirto a pena onde vſcire adito hauere,
     Coſi ſu il Saracin non meno oppreſſo
     Dal vincitori toſto ch’in terra meſſo.

 [137]
Alla viltá de l’elmo gli appreſenta
     La punta del pugnai e’ hauea giá tratto,
     E che ſi rèda minacciando tenta
     E di laſciarlo viuo gli fa patto,
     Ma quel che di morir manco pauèta
     Che di moſtrar viltade a vn minimo atto:
     Si torce e ſcuote, e per por lui di ſotto
     Mette ogni ſuo vigor ne gli fa motto.

 [138]
Come Maſtin ſotto il feroce Alano
     Che ſiſſi i déti ne la gola gli habbia
     Molto s’ affanna e ſi dibatte inuano
     Con occhi ardati, e con ſpumoſe labbia,
     E non può vſcire al predator di mano
     Che vince di vigor non giá di rabbia,
     Coſi falla al Pagano ogni penſiero
     D’ uſcir di ſotto al vincitor Ruggiero,

 [139]
Pur ſi torce e dibatte ſi che viene
     Ad eſpedirfi col braccio migliore,
     E con la deſtra man che’l pugnai tiene
     Che traſſe anch’ egli in ql gtraſto ſuore.
     Tenta ferir Ruggier ſotto le rene
     Ma il giouene s’ accorſe de l’errore
     In che potea cader: per differire
     Di far quel’empio Saracin morire.