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Rodomonte per qſto non s’ arreſta
Ma s’ auenta a Ruggier che nulla ſente:
In tal modo intronata hauea la teſta
In tal modo offuſcata hauea la mente,
Ma ben dal ſonno il Saracin lo deſta
Gli cinge il collo col braccio ponente:
E con tal nodo e tanta ſorza afferra
Che de l’arcion lo ſuelle, e caccia in terra
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Non ſu in terra ſi tolto che riſorſe
Via piú che d’ ira di vergogna pieno:
Perho che a Bradamate gliocchi torſe
E turbar vide il bel viſo ſereno,
Ella al cader di lui rimaſe in ſorſè
E ſu la vita ſua per venir meno,
Ruggiero ad emédar pſto quell’onta
Sringe la ſpada e col Pagan s’ affronta.
[126]
Quel gli vrta il deſtrier 9tra, ma Ruggiero
Lo canſa accortamente: e ſi ritira:
E nel paſſare al ſren piglia il deſtriero
Co la man manca, e intorno lo raggira:
E con la deſtra intanto al caualliero
Ferire il ſianco, o il vetre, o il petto mira,
E di due punte ſé fentirgli angoſcia
l’una nel ſianco e l’altra ne la coſcia
[127]
Rodomóte ch’in mano anchor tenea
Il pome e l’elſa de la ſpada rotta,
Ruggier ſu l’elmo in guiſa pcotea
Che lo potea ſtordire all’altra botta,
Ma Ruggier ch’a ragion vincer douea
Gli pſe il braccio: e tiro tanto allhotta
Aggiungendo alla deſtra l’altra mano
Che ſuor di fella al ſin traſſe il Pagano.
[128]
Sua ſorza o ſua deſtrezza vuol che cada
Il Pagan ſi, ch’a Ruggier reſti al paro,
Vo dir che cadde in pie, che p la ſpada
Ruggiero hauerne il meglio giudicaro,
Ruggier cerca il Pagan tenere a bada
Lungi da ſé, ne di accoſtarfi ha caro,
Per lui non fa laſciar venirli adoſſo
Vn corpo coſi grande e coſi groſſo.
[129]
E inſanguinargli pur tuttauia il ſianco
Vede e la coſcia, e l’altre ſue ferite,
Spera che venga a poco a poco manco
Si che al ſin gli habbia a dar vinta la lite,
l’elſa e’l pome hauea I mao il Paga ache
E con tutte le ſorze inſieme vnite
Da ſé ſcagliolli, e ſi Ruggier peoſſe
Che ſtordito ne ſu piú che mai foſſe.
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Ne la guancia de l’elmo e ne la ſpalla
Fu Ruggier colto, e ſi quel colpo ſente
Che tutto ne vacilla: e ne traballa:
E ritto ſé foſtien difficilmète
Il Pagan vuole entrar ma il pie gli falla
Che per la coſcia oſleſa era impotente,
E’l volerli affrettar piú del potere
Co vn ginocchio in terra il fa cadere.
[131]
Ruggier nò pde il tepo, e di gráde vrto
Lo percuote nel petto, e ne la faccia:
E fopra gli martella: e tien ſi curto
Che co la mano in terra ancho lo caccia,
Ma tanto fa il Pagan che gli e riſurto
Si ſtringe co Ruggier ſi che l’abbraccia
L’uno e l’altro s’aggira e ſcuote e preme
Arte aggiungédo alle ſue ſorze eſtreme.