Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/643



 [68]
Oltre che giá Rinaldo e Orlando vcciſo
     Molti í piú volte hauea di quei maluagi,
     Benché l’ingiurie fur con faggio auuiſo
     Dal Re acchetate & i cómun diſagi,
     Hauea di nuouo lor leuato il riſo
     l’ucciſo Pinabello e Bertolagi,
     Ma pur la fellonia tenean coperta
     Diffimulando hauer la coſa certa.

 [69]
Gli Imbaſciatori Bulgari, che in corte
     Di Carlo eran venuti (come ho detto)
     Con ſpeme di trouare il guerrier ſorte
     Del Liocorno al regno loro eletto,
     Sentendol quiui chiamar buona ſorte
     La lor, ch dato hauea alla ſpeme eſſetto,
     E riuerenti a i pie ſé gli gittaro.
     E che tornaffi in Bulgheria il pgaro.

 [70]
Oue in Adrianopoli ſeruato
     Gli era lo ſcettro e la real corona,
     Ma venga egli a difenderſi lo ſtato:
     Ch’ a danni lor di nuouo ſi ragiona
     Che piú numer di gente apparecchiato
     Ha Coſtantino: e torna ancho in pſona,
     Et eſſi fe’l ſuo Re pOno hauer ſeco
     Speran di torre a lui l’Imperio Greco.

 [71]
Ruggiero accetto il Regno: e no cóteſe
     A i preghi loro, e in Bulgheria promeſſe
     Di ritrouarſi dopo il terzo meſe.
     Quado Fortuna altro di lui non feſſe,
     Leone Auguſto che la coſa inteſe
     Diſſe a Ruggier ch’alla ſua fede ſteſſe
     Che poi ch’egli de Bulgari ha il domino
     La pace e tra lor fatta e Coſtantino.

 [72]
Ne da partir di Francia s’haura in fretta
     Per eſſer capitan de le ſue ſquadre
     Che d’ ogni terra e’ habbiano ſuggetta
     Far la rinuntia gli fará dal padre,
     Non e virtú che di Ruggier ſia detta
     Ch’a mnouer ſi l’ambitioſa madre
     Di Bradamante: e far che’l genero ami
     Vaglia, come hora vdir ch Re ſi chiami.

 [73]
Fanſi le nozze ſplendide e Reali
     Conueniéti a chi cura ne piglia:
     Carlo ne piglia cura, e le fa quali
     Farebbe maritando vna ſua ſiglia:
     I merti de la Donna erano tali:
     Oltre a quelli di tutta ſua famiglia,
     Ch’ a ql Signor no parria vſcir del ſegno
     Se ſpèdeſſe per lei mezo il ſuo regno.

 [74]
Libera corte fa bandire intorno
     Oue ſicuro ogn’un poſſa venire:
     E campo ſranco fin’ al nono giorno
     Concede a chi conteſe ha da partire,
     Fé alla campagna l’apparato adorno
     Di rami inteſti, e di bei fiori ordire:
     D’ oro e di ſeta poi tanto giocondo
     Che’l piú bel luogo mai nò ſu nel mòdo.

 [75]
Dentro a Parigi non fariano ſiate
     l.’innumerabil géti peregrine
     Pouare e ricche e d’ogni qualitate
     Che v’ era Greche Barbare e Latine:
     Tanti Signori, e imbaſcierie mandate
     Di tutto’l mondo, non haueano ſine:
     Erano in padiglion tede e frafeati
     Con gran comoditá tutti alloggiati.