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E corſe ſenza indugio ad abbracciarlo
Ne diſpiccar ſé gli ſapea dal collo:
Rinaldo: Orlando: e di lor prima Carlo
Di qua e di la co grad’amor baciollo:
Ne Dudon ne Oliuier d’ accarezzarlo
Ne’l Re Sobrin ſi può veder ſatollo:
De i Paladini, e de i Baron neſſuno
Di far feſta a Ruggier reſto digiuno.
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Leone ilqual ſapea molto ben dire,
Finiti che ſi fur gli abbracciameli
Comincio inanzi a Carlo a riferire
Ydendo tutti quei ch’eran preſenti:
Come la gagliardia: come l’ardire
(Anchor che co gran dano di ſue gèti)
Di Ruggier: ch’a Belgrado hauea veduto
Piú d’ogni oſſeſa hauea di ſé potuto.
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Si ch’eſſendo di poi preſo e condutto
A colei ch’ogni ſtratio n’ hauria fatto,
Di prigione egli: malgrado di tutto
Il parentado ſuo, l’haueua tratto,
E come il buon Ruggier, p render ſrutto
E mercede a Leon del ſuo riſcatto
Fé l’alta corteſia che ſempre a quante
Ne ſuro o faran mai paſſara inante.
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E ſeguendo narro di punto in punto
Ciò che per lui fatto Ruggiero hauea:
E come poi da gran dolor compunto
Che di laſciar la moglie gli premea
S’era diſpoſto di morire: e giunto
V era vicin, ſé non ſi ſoccorrea:
E con ſi dolci affetti il tutto eſpreffe
Ch qui occhio no ſu ch’aſciutto ſteffe.
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Riuolſe poi con ſi efficaci pghi
Le ſue parole all’oſtinato Amone:
Che no ſol che lo muoua: ch lo pieghi,
Che lo faccia mutar d’opinione,
Ma fa ch’egli in pſona andar nò nieghi
A ſupplicar Ruggier, che gli pdone:
E per padre e per ſuocero l’accette
E coſi Bradamante gli promette.
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A cui la doue de la vita in ſorſè
Piangea i ſuoi caſi in camera ſegreta:
Con lieti gridi in molta fretta corſe
Per piú d’un meſſo: la nouella lieta,
Onde il ſangue ch’al cor qn lo morſe
Prima il dolor ſu tratto da la pietá:
A qſto annutio il laſcio ſolo in guiſa
Ch quaſi il gaudio ha la Donzella vcciſa
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Ella riman d’ ogni vigor ſi uota
Che di tenerſi in pie non ha balia:
Bè che di Qlla ſorza ch’effer nota
Vi debbe, e di ql grande animo ſia,
No piú di lei: chi a ceppo a laccio a ruota
Sia codanato, o ad altra morte ria
E ch giá a gliocchi habbia la bada negra
Gridar ſentèdo gratia, ſi rallegra.
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Si rallegra Mongrana e Chiaramonte
Di nuouo nodo i dui raggiunti rami:
Altretanto ſi duol Gano col Conte
Anſelmo, e co Falco Gini, e Ginami:
Ma pur coprgdo ſotto vn’ altra ſronte
Van lor pèſieri inuidioſi e grami:
E occaſione attèdon di vendetta
Come la Volpe al varco il Lepre aſpetta.