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S’apprefento Ruggier con l’augel d’Oro
     Ch nel capo vermiglio hauea due teſte:
     E come diſegnato era ſra loro
     Con le medeſme inſegne e fopraueſte,
     Che come dianzi ne la pugna ſoro
     Eran tagliate anchor ſorate e peſte,
     Si che toſto per quel ſu conoſciuto
     C hauea con Bradamante combattuto.

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Con ricche veſti e Regalmente ornato
     Leon fenz’arme a par con lui venia,
     E dinanzi e di dietro e d’ogni lato
     Hauea honorata e degna compagnia
     A Carlo s’inchino che giá leuato
     Se gliera incontra, e hauendo tuttauia
     Ruggier p man, nelqual intente e ſiſſe
     Ogn’uno hauea le luci, coſi diſſe.

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Queſto e il buon caualliero ilqual difeſo
     S’è dal naſcer di giorno al giorno eſtito:
     E poi che Bradamante o morto o preſo
     O ſuor non l’ha de lo ſteccato ſpinto,
     Magnanimo Signor, ſé bene inteſo
     Ha il voſtro bando, e certo d’hauer vinto
     E d’hauer lei per moglie guadagnata:
     E coſi viene accio che gli ſia data.

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Oltre che di ragion per lo tenore
     Del bado, no v’ha altr’ huom da far diſegno
     Se s’ ha da meritarla per valore
     Qual cauallier piú di coſtui n’e degno?
     S’hauer la dee chi piú le porta amore
     Nò e ch’il paiTi: o ch’arriui al ſuo ſegno,
     Et e qui preſto contra a chi s’ oppone
     Per difender con l’arme ſua ragione.

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Carlo e tutta la corte ſtupefatta
     Queſto vdendo reſto: e’ hauea creduto
     Che Leon la battaglia haueſſe fatta
     Non qſto cauallier non conoſciuto,
     Marphiſa che con glialtri quiui tratta
     S’era ad vdire: e ch’apena potuto
     Hauea tacer ſin che Leon finiffe
     Il ſuo parlar, ſi fece inanzi e diſſe.

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Poi che non e’ e Ruggier che la conteſa
     De la moglier ſra ſé e coſtui diſcioglia.
     Accio per mancamento di difeſa
     Coſi ſenza rumor non fegli toglia:
     Io che gli ſon ſorella queſta impreſa
     Piglio contra a ciaſcun, ſia chi ſi voglia:
     Che dica hauer ragione in Bradamante
     O di merto a Ruggiero andare inante.

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E con tant’ ira, e tanto ſdegno eſpreffe
     Queſto parlar, ch molti hebber ſoſpetto
     Che ſenza attender Carlo che le deſſe
     Campo, ella haueſſe a far quiui l’effetto,
     Hor non panie a Leon che piú doueſſe
     Ruggier celarli, e gli cauo l’elmetto
     E riunito a Marphiſa ecco lui pronto
     A renderai di ſé (diſſe) buon conto.

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Quale il canuto Egeo rimaſe: quando
     Si ſu alla menſa federata accorto
     Ch qllo era il ſuo figlio: alquale inſtado
     L’iniqua moglie hauea il veneno porto,
     E poco piú che foſſe ito indugiando
     Di conoſcer la ſpada, l’hauria morto,
     Tal fuMarphifa, quado il Caualiiero
     Ch’odiato hauea, conobbe eſſer Ruggiero