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Non che di lei, ma reſtar priuo voglio
Di ciò e’ ho al modo, e de la vita appſſo,
Prima che s’ oda mai e’ habbia cordoglio
Per mia cagion tal caualliero oppreſlb,
De la tua difidentia ben mi doglio
Che tu, che puoi nò men che di te ſteffo
Di me diſpor, piú toſto habbi voluto
Morir di duol, che da me hauere aiuto.
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Queſte parole & altre ſuggiungendo
Che tutte faria lungo riferire:
E Tempre le ragion redarguendo
Ch’in contrario Ruggier gli potea dire:
Fé tanto, ch’al ſin diſſe io mi ti rendo,
E contento faro di non morire,
Ma quando ti feiorro l’obligo mai?
Che due volte la vita dato m’hai?
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Cibo ſoaue e precioſo vino
Meliſſa iui portar fece in vn tratto,
E conſorto Ruggier, ch’era vicino
Non s’ aiutando: a rimaner disfatto,
Sentito in qſto tempo hauea Frontino
Caualli quiui: e v’era accorſo ratto,
Leon pigliar da li feudieri ſuoi
Lo ſé, e fellare, & a Ruggier dar poi,
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Ilqual con gran fatica anchor ch’aiuto
Haueſſe da Leon fopra vi falſe
Coſi quel vigor manco era venuto
Che pochi giorni inanzi in modo valſe
Che vincer tutto vn capo hauea potuto:
E far quel che ſé poi con l’arme falſe,
Quindi partiti giunfer, che piú via
Non ſer di meza lega, a vna badia.
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Oue poſaro il reſto di quel giorno,
E l’altro appreſſo, e l’altro tutto intero,
Tanto che’l Cauallier dal Liocorno
Tornato ſu nel ſuo vigor primiero,
Poi con Meliſſa e con Leon, ritorno
Alla citta Real fece Ruggiero:
E vi trouo che la paſſata ſera
l’Imbaſciaria de Bulgari giunt’ era
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Che quella nation laqual s’ hauea
Ruggiero eletto Re, quiui a chiamarlo
Mandaua queſti ſuoi: che ſi credea
D’hauerlo I Fracia appſſo al magno Carlo,
Perche giurargli fedeltá volea
E dar di ſé dominio, e coronarlo,
Lo feudier di Ruggier: che ſi ritroua
Con queſta gente, ha di lui dato nuoua.
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De la battaglia ha detto ch’in fauore
De Bulgari a Belgrado egli hauea fatta,
Oue Leon col padre Imperatore
Vinto, efua gente hauea morta e diffatta,
E per queſto l’hauean fatto Signore:
Meſſo da parte ogni huomo di ſua ſchiatta
E come a Nouengrado era poi ſtato
Preſo da Vngiardo, e a Theodora dato.
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E che venuta era la nuoua certa
Che’l ſuo guardian s’era trouato vcciſo,
E lui fuggito: e la prigione aperta,
Che poi ne foſſe non v’ era altro auuiſo.
Entro Ruggier per via molto coperta
Ne la citta: ne ſu veduto in viſo
La ſeguente mattina egli e’l compagno
Leone apprefentoſſi a Carlo magno.