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Queſta Meliſſa, come ſo che detto
V ho molte volte: hauea ſommo delire
Che Bradamante co Ruggier, di ſtretto
Nodo, s’ haueſſe in matrimonio a vnire,
E d’abi il bene e il male hauea ſi a petto
Che d’ hora in hora ne volea ſentire,
Per qſto ſpirti hauea ſempre per via
Che quando andaua l’un, l’altro venia.
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In preda del dolor tenace e ſorte
Ruggier tra le ſcure ombre vide poſto,
Ilqual di no guſtar d’ alcuna ſorte
Mai piú viuanda, fermo era e diſpoſto,
E col digiun ſi volea dar la morte:
Ma ſu l’aiuto di Meliſſa toſto
Che del ſuo albergo vſcita la via tenne
Oue in Leone ad incontrar ſi venne.
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Ilqual mandato l’uno a l’altro apprettò
Sua gète hauea per tutti iluoghi intorno,
E poſcia era in perſona andato anch’ eſſo
Per trouare il Guerrier dal Liocorno:
La ſaggia incantatrice laqual meſſo
Fréo e fella a vno ſpirto hauea ql giorno
E l’hauea ſotto in ſorma di ronzino:
Trouo queſto ſigliuol di Coſtantino.
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Se de l’animo e tal la nobiltade
Qual ſuor Signor (difs’ ella) il viſo moſtra
Se la corteſia detro e la bontate
Ben corriſponde alla preſentia voſtra,
Qualche conſorto qualche aiuto date
Al miglior cauallier de l’etá noſtra,
Che s’aiuto non ha toſto e conſorto
Non e molto lontano a reſtar morto.
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Il miglior cauallier che ſpada a lato
E ſcudo in braccio mai portaſſi o porti,
Il piú bello e gentil ch’ai mondo ſtato
Mai ſia di quáti ne ſon viui o morti,
Sol per vn’ alta corteſia e’ ha vſato
Sta per morir, ſé nò ha ch’il conſorti
Per Dio Signor venite: e fate proua
S’ allo ſuo ſcápo alcun conſiglio gioua.
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Ne l’animo a Leon ſubito cade
Che’l cauallier di chi coſtei ragiona
Sia quel che per trouar: fa le contrade
Cercare intorno: e cerca egli in perſona,
Si ch’a lei dietro: che gli perſuade
Si pietoſa opra: in molta fretta ſprona,
Laqual lo traſſe (e non ſer gran camino)
Oue alla morte era Ruggier vicino,
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Lo ritrouar che ſenza cibo ſtato
Era tre giorni: e in modo laſſo e vinto
Ch’ in pie a fatica ſi faria leuato
Per ricader ſé ben non foſſe ſpinto:
Giacea diſtefo in terra tutto armato
Con l’elmo in teſta, e de la ſpada cinto,
E guancial de lo ſcudo s’ hauea fatto
In che’l bianco Liocorno era ritratto.
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Quiui péſando quáta igiuria egli habbia
Fatto alla dona: e quato ingrato: e quato
Iſconoſcente le ſia ſtato: arrabbia
Non pur ſi duole: e ſé n’affligge tanto
Che ſi morde le man, morde le labbia,
Sparge le guancie di continuo pianto,
E per la fantaſia che v’ha ſi ſiſſa
Ne Leon venir ſente ne Meliſſa.