Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[12]
Con lor Lattantio, e Claudio Tolomei:
E Paulo Panſa, e’l Drefino, e Latino
Iuuenal parmi, e i Capilupi miei
E’l Saſſo, e’l Molza e Florian Montino,
E quel che per guidarci a i riui Aſcrei
Moſtra piano, e piú breue altro camino
Iulio Camillo: e par ch’acho io ci ſcerna
Marco Antonio Flainio, il Saga, il Berna.
[13]
Ecco Aleſſandro il mio Signor Farneſe
O dotta compagnia che ſeco mena:
Phedro, Capella, Portio, il Bologneſe
Philippo, il Vollterano, il Madalena,
Bloſio, Pierio, il Vida Cremoneſe
D’ alta facondia ineſſicabil vena,
E Laſcari, e Mufluro, e Nauagero
E Andrea Marone, e’l Monacho Seuero.
[14]
Ecco altri duo Aleſſandri I ql drappello
Da gli horologi l’un, l’altro il Guarino
Ecco Mario d’Oluito, ecco il flagello
De principi il diuin Pietro Aretino,
Duo Hieronymi veggo, l’uno e quello
Di veritade: e l’altro il Cittadino
Veggo il Maynardo veggo il Leoniceno
Il Pannizzato, e Celio, e il Theocreno.
[15]
La Bernardo Capei: la veggo Pietro
Bébo, che’l puro e dolce idioma noſtro
Leuato ſuor del volgare vſo tetro
Quale eſſer dee ci ha col ſuo esèpio moſtro
Guaſparro Obizi e ql ch gli vien dietro
Ch’ amira e oſſerua il ſi be ſpefo Ichioſtro
Io veggo il Fracaſtorio, il Beuazano,
Triphon Gabriele, e il Taſſo piú lotano.
[16]
Veggo Nicolo Tiepoli, e con eſſo
Nicolo Amanio in me affiſſar le ciglia,
Anton Fulgoſo ch’a uedermi appreſſo
Al lito moſtra gaudio e marauiglia,
Il mio Valerio e quel che la s’ e meſſo
Fuor de le donne: e ſorſè ſi conſiglia
Col Barignan e’ ha ſeco, come oſſeſo
Sempre da lor nò ne fía ſempre acceſo.
[17]
Veggo ſublimi e fopr’ humani ingegni
Di ſangue e d’Amor giuti, il Pico e il Pio
Colui che con lor viene e da piú degni
Ha tanto honor, mai piú no conobbi io,
Ma ſé me ne fur dati veri ſegni
E l’huom che di veder tanto deſio
Iacobo Sanazar, ch’alle Camene
Laſciar fa i monti & habitar l’arene.
[18]
Ecco il dotto, il fedele, il diligente
Secretario Piſtophilo: ch’inſieme
Co gl’Acciaiuoli, e co l’Angiar mio séte
Piacer, che piú del mar p me non teme,
Hannibal Malaguzzo il mio parente
Veggo con l’Adoardo ch gran ſpeme
Mi da: ch’anchor del mio natiuo nido
Vdir fará da Calpe a gli Indi il grido.
[19]
Fa Vittor Fauſto, fa il Tancredi feſta
Di riuedermi: e la fanno altri cento.
Veggo le donne e gli huomini di queſta
Mia ritornata ognun parer contento,
Dunq3 a ſinir la breue via che reſta
No ſia piú ídugio, hor e’ ho ppitio il vèto
E torniamo a Meliſſa, e con che aita
Saluo (diciamo) al buò Ruggier la vita.