Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/632


 [98]
Come e Ruggier poſſibil che tu ſolo
     NO habbi ql che tutto il modo ha iteſo?
     Se inteſo l’hai, ne fei venuto a volo,
     Come eſſer può che no ſii morto o preſo?
     Ma chi ſapeſſe il ver: queſto ſigliuolo
     Di Coſtantin t’ haura alcun laccio teſo
     11 traditor t’ haura chiuſa la via
     Accio prima di lui tu qui non ſia.

 [99]
Da Carlo impetrai gratia ch’a neſſuno
     Men di me ſorte, haueſſi ad eſſer data,
     Con credenza che tu lòſſi quell’uno
     A cui ſtar contra io non poteſſi armata:
     Fuor che te ſolo io non ſtimaua alcuno:
     Ma de l’audacia mia m’ha Dio pagata,
     Poi che coſtui: che mai piú non ſé impſa
     D’ honore in vita ſua: coſi m’ha preſa.

 [100]
Se perho preſa ſon per non hauere
     Vccider lui ne prenderlo potuto,
     Oche non mi par giuſto: ne al parere
     Mai ſon p ſtar ch’in queſto ha Carlo hauuto
     So ch’incoſtante io mi faro tenere
     Se da ql e’ ho giá detto hora mi muto,
     Ma ne la prima ſon, ne la fezzaia
     Laqual partita ſia incoſtante, e paia.

 [101]
Baſti che nel ſeruar fede al mio amante
     D’ ogni ſcoglio piú ſalda mi ritroui:
     E paſſi in qſto di gran lunga: quante
     Mai ſuro a i tempi atichi o ſieno a i nuoui
     Che nel reſto mi dichino incoſtante
     No curo: pur che l’incoſtantia gioui:
     Pur ch’io no ſia di coſtui torre affretta
     Volubil piú che ſoglia ancho ſia detta.
 [102]
Queſte parole & altre ch’interrotte
     Da ſoſpiri e da pianti erano ſpeffo
     Segui dicendo tutta quella notte
     Ch’ all’infelice giorno venne appreſſo,
     Ma poi che dentro alle Cimerie grotte
     Con l’ombre ſue Notturno ſu rimeſſo,
     Il Ciel ch’eternamele hauea voluto
     Farla di Ruggier moglie le die aiuto.

 [103]
Fé la mattina la Donzella altiera
     Marphiſa inanzi a Carlo coparire,
     Dicendo ch’al ſratel ſuo Ruggier’ era
     Fatto gran torto, e noi volea patire,
     Che gli foſſe leuata la mogliera
     Ne pure vna parola glie ne dire,
     E contra chi ſi vuol di prouar toglie
     Che Bradamante di Ruggiero e moglie

 [104]
E inanzi a glialtri a lei prouar lo vuole
     Quando pur di negarlo foſſe ardita,
     Ch’ in ſua preſentia ella ha quelle parole
     , Dette a Ruggier, che fa chi ſi marita,
     E con la cerimonia che ſi ſuole
     Giá ſi tra lor la coſa e ſtabilita:
     Che piú di ſé non poffono diſporre
     Ne l’un l’altro laſciar per altri torre.

 [105]
Marphiſa o’I vero o’I falſo che diceſſe
     Pur lo dicea: ben credo con penſiero
     Perche Leon piú toſto interrompeſſe
     A dritto e a torto che per dire il vero,
     E che di volontade lo faceſſe
     Di Bradamate: che a rihauer Ruggiero
     Et eſcluder Leon: ne la piú honeſta
     Ne la piú breue via vedea di queſta.